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Debutta in Sala Assoli ‘Supernova’ di Mario De Masi. Storia di una famiglia dalla generazione fino al collasso

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Prosegue Fuori Controllo, il segmento di stagione di Sala Assoli dedicato alle giovani compagnie, con cui Casa del Contemporaneo si assume il rischio di monitorare la nascita di nuove creatività.

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Martedì 5 marzo ore 20.30 debutta Supernova, scritto e diretto da Mario De Masi, con Alessandro Gioia, Fiorenzo Madonna, Antonio Stoccuto e Lia Gusein-Zadé; il disegno luci è firmato da Desideria Angeloni, quello sonoro da Alessandro Francese. La supernova è un’esplosione stellare provocata da una stella che ne ingloba una più piccola, dando vita a una reazione violentissima e luminosissima: la materia prodotta si disperde nell’universo originando nuove stelle; il nucleo, invece, collassa creando un buco nero. Da questa immagine nasce lo spettacolo Supernova: storia della generazione di una famiglia, dalla nascita fino alla sua disgregazione.

Ad originare il tutto, la morte grottesca e improvvisa del padre, è allora che i tre figli si scoprono adulti loro malgrado. Replica mercoledì 6 e giovedì 7 marzo ore 20.30. Costo del biglietto per gli spettacoli: intero 18 euro; ridotto 14 euro Per info e prenotazioni: 345 467 9142 – assoli@casadelcontemporaneo.it

“Supernova è la Madre – scrive Mario De Masi – mette al mondo dei figli e dà loro energia e nutrimento; ne ammaestra i corpi, svezzandoli al gioco dell’azione e della reazione: sbroglia la matassa del cordone ombelicale e dona l’illusorietà dell’indipendenza. In seguito diventa donna amata, oggetto del desiderio, metafora della società, immagine del Potere. Essa è il nucleo di necessità, desideri e privazioni che tiene insieme i fratelli e che poi li allontana. Come un Dio, catalizza ambizioni e aspirazioni insoddisfatte, un centro di gravità generatore e divoratore, motore unico dell’azione sino al collasso finale, quando tutto diventa incontrollabile.

Supernova è società: tre vite che gli assetti di potere e le dinamiche terrestri allontanano sempre più dalla realtà e da loro stessi, accomunati solo dalla rispettiva emarginazione e dall’isolamento a cui la società li condanna. Solo guardando le stelle, come facevano da bambini, possono ristabilire un contatto con l’universo e con l’umanità. Alzano lo sguardo per osservare paradossalmente la terra, le sue contraddizioni e le sue storture. Osservando le stelle, le differenze fra gli uomini paiono soccombere sotto il peso del cielo che ci rende tutti piccoli, umani e mortali.

Supernova è potere: lo spettacolo intende indagare il concetto di potere inteso come correlato del desiderio, ossia l’attesa e la ricerca di ciò che illusoriamente ci completa. È nei solchi tracciati dal desiderio che emergono le dinamiche del potere, trasfigurazioni della lotta per i ruoli sociali e di quella ancora più subdola e alienante volta ad affermare i propri valori. La morte è l’evento critico e straniante che rimette in discussione i ruoli e i valori per i quali si lotta: la presa di coscienza del vuoto, il trauma che questa consapevolezza provoca, l’inevitabile prevaricare dei desideri, fa esplodere i rapporti e spezza i legami. La famiglia, organismo primario della società, è la metafora perfetta per mostrare i meccanismi di potere che si annidano nel nostro tempo. Nelle complesse dinamiche interpersonali che sostanziano i rapporti familiari è a nostro avviso possibile ricercare un’immagine archetipica del potere”.


Articolo pubblicato il giorno 4 Marzo 2024 - 11:37


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