Lo scorso dicembre, nel cuore della provincia di Parma, precisamente a Noceto, un campo da calcio è stato teatro di un violento incidente che ha portato un giovane calciatore locale a subire una frattura alla mascella. Ora, a seguito delle indagini condotte dai carabinieri, il presunto responsabile è stato denunciato per lesioni personali, rischiando una squalifica che potrebbe tenerlo lontano dai campi di gioco per un periodo prolungato.
La vicenda risale a una partita di calcio del campionato di promozione tra il Noce e una squadra piacentina. Durante il match, un 20enne della squadra di casa è stato colpito in faccia da un avversario, subendo lesioni gravi alla mascella. L’aggressione è avvenuta “in maniera gratuita e senza alcuna motivazione legata al gioco”, hanno sottolineato i carabinieri.
Il giovane calciatore è finito a terra con il volto sanguinante, e successivamente è stato trasportato all’ospedale di Parma. Dopo 25 giorni di prognosi, è stato dimesso, ma la frattura alla mascella rimarrà un segno indelebile dell’episodio. La brutalità dell’atto è ulteriormente evidenziata dal fatto che l’aggressione è avvenuta con la palla lontana e in modo completamente estraneo allo svolgimento della partita, tanto che la terna arbitrale non l’ha neppure rilevata, permettendo al gioco di continuare.
Le indagini dei carabinieri hanno rivelato che non c’erano precedenti screzi o provocazioni tra i due calciatori prima dell’incidente. L’aggressore, tuttavia, si è giustificato con i compagni di squadra del ferito, sostenendo di non aver pensato di aver colpito così violentemente da causare danni all’avversario.
Il calciatore ferito, nei giorni successivi all’accaduto, ha presentato denuncia presso la stazione dei carabinieri di Noceto, indicando la partita e il numero di maglia dell’aggressore. Dopo aver ascoltato diversi testimoni tra gli spettatori e i giocatori, i carabinieri hanno concluso che l’atto di violenza era estraneo al gioco, portando all’accusa di lesioni personali e alla segnalazione all’autorità amministrativa per una possibile squalifica del presunto responsabile. La vicenda solleva interrogativi sulla sicurezza e il rispetto delle regole etiche nei campi di gioco, richiamando l’attenzione sulle misure da adottare per prevenire simili episodi in futuro.
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