Una nuova giornata di tensione ha scosso il Penitenziario Sannita, dove reclusi hanno dato vita a una rissa che ha successivamente degenerato in una pericolosa rivolta all’interno della sezione detentiva a media sicurezza. I detenuti, spinti dalla frustrazione, hanno tentato persino di forzare il cancello di sbarramento, mettendo a rischio l’ordine e la sicurezza della struttura.
L’intervento tempestivo della comandante di reparto, la dirigente di Polizia Penitenziaria Alessandra Landiorio, e del commissario di Polizia Penitenziaria Rossano Varricchio ha evitato il peggio. Grazie alla loro mediazione e professionalità, sono riusciti a ristabilire la calma e a prevenire ulteriori danni e aggressioni.
Tuttavia, dietro questa escalation di tensioni si celano le profonde criticità che affliggono il personale penitenziario sannita. Il segretario regionale del CON.SI.PE Campania, Luigi Castaldo, e il suo vice, Tommaso De Lia, hanno denunciato ripetutamente le difficoltà operative agli organi superiori dell’amministrazione penitenziaria e al Prefetto. Tuttavia, le soluzioni tangibili sembrano tardare ad arrivare.
Secondo i sindacalisti, i poliziotti penitenziari sono costretti a lavorare in condizioni estreme, con turni massacranti che superano spesso le 11 ore consecutive. Il riposo programmato spesso è solo un miraggio, e l’organizzazione del lavoro appare discutibile e non rispondente alle esigenze del personale e alla sicurezza della struttura.
Le attuali condizioni di lavoro non solo mettono a rischio la sicurezza di tutti gli operatori all’interno del penitenziario, ma causano anche un forte stress lavorativo che compromette l’efficacia del loro mandato istituzionale. In attesa di soluzioni concrete, la situazione nel Penitenziario Sannita rimane sotto stretta osservazione, mentre il personale penitenziario continua a operare in condizioni precarie, garantendo comunque la sicurezza e l’ordine all’interno della struttura.
Articolo pubblicato il giorno 27 Marzo 2024 - 11:22