Chiesti 30 anni di carcere per i due assassini reo confessi Salvatore Cammarota e Carlo Nappi, autori dell’omicidio dell’innocente operaio Giulio Giaccio ucciso e sciolto nell’acido nelle campagne di Pianura perché scambiato per il fidanzato della sorella del boss.
La sentenza a carico dei due assassini prevista per la giornata di ieri è slittata a giugno per un legittimo impedimento di uno dei difensori dei due imputati. Quindi i familiari dell’innocente dovranno attendere ancora per avere giustizia.
Il giovane carpentiere incensurato fu ucciso il 30 luglio del 2000 nelle campagne tra Pianura e Marano. Era estraneo ai contesti di criminalità organizzata e gli esecutori del delitto l’avevano erroneamente identificato per un giovane che stava intrattenendo una relazione con la sorella di un boss che non l’approvava.
Lo, sequestrarono, lo uccisero con un colpo di pistola alla testa e poi lo sciolsero nell’acido: un rituale macabro che si riserva ai nemici più crudeli o ai pentiti nell’ambito della criminalità organizzata.
I due, grazie alle dichiarazioni di alcuni pentiti furono raggiunti in carcere dall’ordinanza cautelare nel dicembre del 2022. E ora dopo 24 anni i familiari di Giaccio aspettano di avere giustizia.
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