Durante i recenti interventi di pulizia delle ‘Grotte a finte rovine’ presso la Villa Floridiana nel quartiere Vomero di Napoli, sono state rinvenute interessanti scoperte archeologiche.
Le grotte risalenti al XIX secolo sono state esaminate nel contesto del progetto NesIS (Neapolis Information System), finalizzato alla mappatura archeologica dell’area occidentale di Napoli.
Lavorando in collaborazione con la Direzione regionale Musei della Campania e coinvolgendo gli studenti dell’Università di Napoli L’Orientale, sono emerse due fasi edilizie distinte. La prima, risalente al I secolo d.C., ha rivelato pilastri in opera vittata con blocchi di tufo e frammenti di rivestimento in cocciopesto.
La seconda fase, successiva, ha mostrato una integrazione delle strutture più antiche con duplicazioni dei pilastri in blocchi di tufo, rivestimenti in pietra lavica e intonaci in finta opera reticolata.
L’intervento ha permesso anche il ritrovamento di reperti ceramici come sigillata africana e anfore. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sottolineato l’importanza di queste scoperte nel contesto della storia del quartiere Vomero in epoca romana.
Inoltre, il direttore generale Musei del Mic, Massimo Osanna, ha evidenziato come lo studio e il restauro della Villa Floridiana stiano contribuendo a renderla sempre più accessibile alla comunità e al pubblico.
Conclusi i lavori di messa in sicurezza, si proseguirà con la ricerca e la realizzazione di rilievi tridimensionali e fotogrammetrici, nonché tour virtuali del complesso curati dalla professoressa Angela Bosco e dal dottor Rosario Valentini dell’Orientale.
Articolo pubblicato il giorno 18 Marzo 2024 - 16:20