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Meta pagherà gli editori per pubblicare le news. Il Consiglio di Stato: ‘Sì all’equo compenso’

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Editori vincono la battaglia sull’equo compenso per le news online: il Consiglio di Stato dà ragione a Fieg e Agcom contro Meta
Vittoria importante per gli editori di giornali nella battaglia sull’equo compenso per l’utilizzo delle news online. Il Consiglio di Stato ha infatti dato ragione a Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) e Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) nella controversia aperta con Meta, la big tech che comprende Facebook, Instagram e Whatsapp.

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La decisione ribalta lo stop del Tar del Lazio alla fine dello scorso anno e ripristina il regolamento dell’Agcom sulla remunerazione da riconoscere ai proprietari dei diritti degli articoli. Un passo fondamentale per preservare la qualità e la sostenibilità economica dell’informazione.

La Direttiva Europea sul Copyright del 2019 aveva stabilito il diritto all’equo compenso per l’utilizzo online delle pubblicazioni giornalistiche, ma Meta si era opposta al regolamento dell’Agcom ricorrendo al Tar.

Il Consiglio di Stato ha però respinto le obiezioni di Meta, affermando che il regolamento Agcom è in linea con la Direttiva Europea e non viola i principi di libertà d’impresa e uguaglianza.

Soddisfazione da parte di Fieg e Fnsi (Sindacato Nazionale dei Giornalisti). La Fieg ha sottolineato che l’accordo con le piattaforme è possibile e che l’Agcom può facilitare il processo. La Fnsi ha invece evidenziato che la decisione del Consiglio di Stato è un punto a favore del sistema dell’informazione in Italia e che il regolamento Agcom può generare valore per l’intera filiera.

La decisione del Consiglio di Stato rappresenta una svolta importante nella tutela del diritto all’equo compenso per gli editori e apre la strada a possibili accordi con le piattaforme digitali. Un passo avanti per la qualità e la sostenibilità dell’informazione nel panorama digitale.

Cosa significa in concreto?

Gli editori avranno diritto a un “equo compenso” per l’utilizzo online dei loro articoli da parte di Meta e altre piattaforme.
L’ammontare del compenso sarà basato sui ricavi pubblicitari generati dall’utilizzo delle news.
Editori e piattaforme dovranno trovare un accordo sul compenso, ma in caso di mancato accordo l’Agcom interverrà per fissarlo.
Un precedente importante

La decisione del Consiglio di Stato rappresenta un precedente importante per la tutela del diritto all’equo compenso nell’era digitale. È un segnale positivo per gli editori e per il futuro dell’informazione di qualità.

Cosa succederà ora?

La palla passa ora a Meta e alle altre piattaforme digitali. Dovranno negoziare con gli editori per trovare un accordo sul compenso per l’utilizzo delle news. L’Agcom vigilerà sul processo e interverrà in caso di necessità.

Un passo avanti per la qualità dell’informazione

La decisione del Consiglio di Stato è un passo avanti importante per la qualità dell’informazione. L’equo compenso aiuterà gli editori a investire nel giornalismo di qualità e a garantire la sopravvivenza di un’informazione libera e indipendente.


Articolo pubblicato il giorno 12 Marzo 2024 - 07:54



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