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Marcianise, condannato a 14 anni per l’omicidio del vicino a colpi di zappa

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La corte di assise del tribunale di Grosseto ha emesso una condanna a 14 anni e 3 mesi per Alessandro Boccagna, 55 anni, accusato di omicidio preterintenzionale per aver ucciso con colpi di zappa il 23 luglio 2020, nelle campagne intorno a Grosseto, Ivo Tamantini, 77 anni, il quale morì circa un mese dopo a causa delle ferite subite.

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L’aggressione ebbe origine da una lite di vicinato. È stata anche disposta una provvisionale di 50mila euro per la moglie e le due figlie di Tamantini. Il pm Salvatore Ferraro aveva richiesto una condanna a 15 anni.

Il condannato, Boccagna, ha costantemente sostenuto di essere stato attaccato con la zappa da Tamantini e di aver reagito per legittima difesa, senza volerlo uccidere. Le motivazioni della sentenza saranno comunicate entro 90 giorni.

Secondo quanto ricostruito, Alessandro Boccagna, 56 anni, originario di Marcianise (Caserta) ed ex militare del Savoia Cavalleria, dopo una discussione avvenuta sulla strada degli orti nella zona di via Orcagna a Grosseto, ha colpito ripetutamente con una zappa un anziano di 77 anni, Ivo Tamantini, che morì pochi giorni dopo.

Tamantini fu prontamente soccorso e trasportato in elisoccorso alle Scotte di Siena. Dopo un mese, a causa delle ferite subite, l’uomo morì a causa di una gravissima lesione alla testa. In particolare, l’anziano cadde e batté la testa, subendo un’emorragia cerebrale che si rivelò fatale.

Tutto ciò ebbe inizio da una lite riguardante un “passo”, ovvero un passaggio di fronte alle case dei due uomini che conduceva agli orti. Sebbene Tamantini avesse il diritto di passare, sembra che Boccagna non fosse d’accordo.

La mattina del 23 luglio 2020, la discussione si trasformò in tragedia. La polizia sequestrò la zappa, che era spezzata a metà. Cruciali furono anche le immagini della videosorveglianza installata proprio fuori dalla casa dell’uomo poi imputato per omicidio.

Il pm aveva contestato a Boccagna l’omicidio preterintenzionale, aggravato dai motivi futili e dal fatto che la vittima non avesse possibilità di difendersi. È stato anche contestato il reato di violenza privata, poiché quella mattina, colpendo il 77enne con la zappa, l’imputato gli stava impedendo di entrare nella sua proprietà.

È stato accertato che la vittima aveva il diritto di farlo e aveva discusso più volte per quel passaggio agli orti.


Articolo pubblicato il giorno 6 Marzo 2024 - 21:02


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