La madre di Giogiò ritiene che venti anni di carcere siano insufficienti per il brutale assassinio del suo amato figlio.
Dopo la sentenza che ha condannato a tale pena l’assassino del giovane musicista Giovanbattista Cutolo, massimo della pena per un minorenne con il rito abbreviato, la madre continua a provare un’enorme rabbia.
Durante un intervento a “Diario del Giorno” su Rete4, Daniela Di Maggio ha criticato coloro che, in nome del garantismo, considerano adeguata la condanna inflitta. Ha sottolineato come l’assassino di suo figlio, pur essendo dietro le sbarre, si sia presentato in tribunale ben vestito e curato, persino lavorando come pizzaiolo, mentre suo figlio non c’è più.
La madre ha lanciato un appello contro il finto buonismo, chiedendo di smetterla con una visione garantista che tenta di riabilitare il colpevole. Ha evidenziato come in questo Paese sembri si proteggano gli extracomunitari a discapito delle vittime, come suo figlio.
Ha ribadito il suo rifiuto verso una certa visione garantista che sembra privilegiare il colpevole rispetto alla giustizia per la vittima. Ha concluso affermando che chi ha ucciso suo figlio è un assassino spregiudicato, un criminale senza alcun segno di pentimento in tribunale, che deve scontare la sua pena.
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