La vittoria di Luca Nardi su Djokovic è stata un evento del tutto inaspettato, paragonabile alla sorpresa del Leicester vincendo la Premier League.
Un’impresa che sicuramente si ricorderà nella storia del tennis. Nardi, un ventenne di Pesaro, figlio di un notaio e fan del Napoli, ha sconfitto il numero uno del tennis mondiale al terzo turno di Indian Wells.
L’emozione di Nardi è stata palpabile: ha mostrato il suo stupore lasciando cadere la racchetta dopo lo sparo finale e restando con le mani sul viso per alcuni secondi.
Nardi non doveva nemmeno partecipare al torneo di Indian Wells: era già proiettato nel turno successivo dopo aver perso contro David Goffin nel turno di qualificazione.
Tuttavia, grazie al ritiro dell’argentino Etcheverry, Nardi ha avuto accesso al tabellone principale, entrando direttamente al secondo turno. Questa vittoria l’ha portato virtualmente al numero 95 al mondo.
Prima di sfidare Djokovic, Nardi ha affrontato e sconfitto Zhang, numero 50 al mondo. Nonostante il suo successo, il suo cuore batteva a mille quando ha dovuto sfidare Djokovic, un giocatore di cui aveva i poster appesi in camera da bambino.
Ora, scherzosamente commenta che non intende più toccarli. Nardi ha un livello di gioco paragonabile a quello di Musetti e Sinner, ma alcuni infortuni lo hanno tenuto indietro sulla strada del successo. Tuttavia, il suo progresso è inarrestabile.
Tra i segreti del successo di Nardi c’è Giorgio Galimberti e la sua Academy. Da quando si è affidato a loro, ha iniziato a risalire nelle classifiche. Un contributo importante è arrivato anche da suo fratello maggiore, Niccolò, che ha sempre incoraggiato la sua carriera tennistica.
Prima del match con Djokovic, Luca pensava che sarebbe stato sufficiente evitare una sconfitta drammatica. Non sapeva ancora che avrebbe scritto un pezzo di storia.
Fuori dal campo, il piatto preferito di Luca è la pasta al forno preparata da sua madre, Raffaella. Cresciuto ammirando Federer, ha dimostrato un grande talento per le superfici in cemento. Se non avesse avuto successo come tennista, avrebbe intrapreso una carriera come fisioterapista.
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