Sabato 9 marzo alle 10:30 in Fondazione Banco Napoli l’incontro sulla sparizione della banca più antica del mondo
“Il Banco di Napoli non era solo una banca, anzi la banca più antica al mondo, ma una parte integrante della cultura e dell’identità di Napoli, testimone di secoli di storia e trasformazioni sociali, come comprova il suo Archivio Storico”.
Sabato 9 marzo alle 10:30, a Palazzo Ricca, è in programma la presentazione del libro di Andrea Rey, Ricercatore di Economia Aziendale Università degli Studi di Napoli “Federico II”, «La scomparsa del Banco di Napoli», Editoriale Scientifica.
Partecipano con l’autore, Adriano Giannola Professore Ordinario di Economia Bancaria Università degli Studi di Napoli “Ferderico II” già Presidente Fondazione Banco di Napoli, Marilena Rispoli Farina Professore Ordinario di Diritto Commerciale e Bancario Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Roberto Maglio Professore Ordinario di Economia Aziendale Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Orazio Abbamonte Presidente Fondazione Banco di Napoli.
Modera il giornalista Nando Santoanastaso.
“La vicenda che poco meno d’un trentennio fa ha portato alla scomparsa del Banco di Napoli – spiega Abbamonte – la principale risorsa per il sostegno all’imprenditoria e non solo del Mezzogiorno, per quanto ormai risalente, conserva una grande attualità per la comprensione del nostro recente trascorso, condizione indispensabile per agire nell’attualità.
Attraverso quella grave operazione, il Sud è stato privato del suo principale Istituto di credito, con conseguenze incalcolabili in termini di opportunità di sviluppo perdute. Questione, come si vede, di straordinaria attualità, oggi che si discute di Regionalismo differenziato e che le aree territoriali più ‘fortunate’ sono indotte a ridurre gli spazi di solidarietà Nazionale “.In questa prospettiva, la Fondazione ha promosso la presentazione del volume di Rey, che contribuisce, con puntualità di apporti, a far chiarezza sulle condizioni che favorirono la fine del Bando di Napoli.
“Attraverso una ricerca minuziosa – commenta Rey – si è cercato di dipingere un quadro completo della vicenda, esplorando le intricate circostanze che hanno determinato la scomparsa del più grande polmone finanziario del Mezzogiorno. Nel libro, si è andati oltre la semplice cronaca degli eventi, cercando di dare spazio al complesso impianto normativo-regolamentare nonché alle articolate e innovative operazioni finanziarie su cui si è basato l’intervento di salvataggio dell’Istituto napoletano. Dati oggettivi e non opinioni personali caratterizzano l’intero volume: il lettore svilupperà la propria riflessione sull’operazione che, di fatto, ha cancellato oltre cinque secoli di storia“.
L’obiettivo della ricerca è comprendere se l’intervento definito di “salvataggio” del Banco di Napoli sia stato eseguito in maniera tale da tutelare effettivamente l’Istituto Napoletano, i suoi azionisti e i suoi creditori oppure altri attori che hanno partecipato all’operazione.
“Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il puntuale contributo del Professore Emerito Adriano Giannola – dice Paolo Pantani Vice Presidente Centro studi Regione Mezziogiorno EU-MED – testimone in prima persona della genesi della clamorosa scomparsa di un Banca, la più antica del mondo. La motivazione è quella di rendere giustizia alla scomparsa immotivata dal nostro tessuto economico del Banco di Napoli, e rendere possibile un riscatto e una rifondazione di questo fondamentale strumento economico”.
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