I rappresentanti sindacali dei metalmeccanici che si occupano della vertenza Jabil sono stati convocati al Ministero dello Sviluppo Economico (Mimit) l’11 aprile prossimo alle ore 10.
Al centro del tavolo la discussione sulla cassa integrazione in scadenza il 31 maggio e, soprattutto, le prospettive future del sito di Marcianise (Caserta), attraversato da una crisi produttiva che ha portato negli ultimi anni alla fuoriuscita di quasi 300 lavoratori.
La maggior parte dei lavoratori fuoriusciti da Jabil è stata riassunta a spese della stessa azienda in altre realtà, come Softlab e Orefice, nell’ambito di piani di reindustrializzazione che però non sono mai decollati.
Proprio la settimana scorsa, gli ex Jabil oggi in Softlab hanno protestato per le strade di Caserta lamentando ritardi negli stipendi e un futuro incerto, visto che sono in cassa integrazione senza essere impegnati in alcuna attività produttiva.
I 420 lavoratori rimasti in Jabil, anch’essi in cassa integrazione a rotazione ma comunque impegnati in commesse produttive (colonnine di ricarica per auto elettriche per Enel e microchip per Pirelli), sono preoccupati per la scadenza dell’ammortizzatore sociale e da settimane chiedevano la convocazione al Mimit.
L’incontro servirà anche a capire le reali intenzioni dei vertici aziendali che, dopo gli esuberi degli anni scorsi, avevano manifestato l’intenzione di arrivare a una forza lavoro di 250 unità, garantendo la sopravvivenza del sito produttivo, ma comportando altri 170 esuberi.
Il delegato sindacale della Uilm Mauro Musella esprime soddisfazione per la convocazione: “Le proteste dei lavoratori hanno portato i loro frutti. Ora andremo al tavolo a far sentire le nostre ragioni”.
In una nota congiunta, i delegati sindacali interni (Rsu) lanciano a nome di tutti i 420 lavoratori Jabil “l’ennesimo grido d’allarme verso istituzioni e politica per una vertenza che resta nebulosa ed immobile da tempo”.
I lavoratori chiedono “maggiori investimenti per un sito che continua ad essere di riferimento nel gruppo americano e che può e deve avere un futuro”.
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