“Mia sorella Giulia non era pazza, era solo infelice e sola”. Con queste parole Chiara Tramontano, sorella di Giulia, la 29enne uccisa a Senago lo scorso maggio al settimo mese di gravidanza da Alessandro Impagnatiello, ha descritto la relazione tra la sorella e il 30enne barman accusato di omicidio.
Chiara, testimone al processo a Milano, ha raccontato di come Impagnatiello tormentasse Giulia, la controllasse e la isolasse dalla famiglia. “La voleva far passare per pazza”, ha detto, “e le diceva che era paranoica”.
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Un rapporto difficile
La loro relazione, iniziata nell’ottobre 2022, era difficile fin dall’inizio. Giulia aveva scoperto che Impagnatiello la tradiva e, quando era rimasta incinta, lui non aveva gradito la notizia. “Era infelice e triste”, ha detto Chiara, “perché già si sentiva mamma e non voleva vedere negli occhi del figlio quelli di chi le aveva provocato tanto dolore”.
Le bugie e la doppia vita
Impagnatiello, secondo la sorella di Giulia, era un bugiardo patologico. “Raccontava a tutti che Giulia era pazza e che Allegra, l’altra donna con cui aveva una relazione, voleva stare con lui”, ha detto Chiara. Inoltre, rubava al lavoro e aveva una doppia vita.
L’ultima volta insieme
L’ultima volta che Chiara ha visto sua sorella è stata a Napoli, poco prima del delitto. “L’ho lasciata con il pancino e l’ho ritrovata con un gran pancione”, ha detto. “È stata l’ultima volta che mangiammo tutti insieme a casa”.
La richiesta di giustizia
Chiara ha chiesto giustizia per sua sorella e per il bambino che portava in grembo. “Giulia non meritava di morire così”, ha detto. “Era una ragazza buona e generosa che aveva solo bisogno di amore”.
Le altre testimonianze
In aula hanno testimoniato anche un ex collega di Impagnatiello e una vicina di casa. Il collega ha raccontato che Impagnatiello era un bugiardo e un ladro, mentre la vicina ha detto che il giorno dopo il delitto lui era scoppiato in lacrime per la scomparsa di Giulia.
Il processo è stato aggiornato al 28 marzo. Impagnatiello, che si trova in carcere, ha chiesto l’accesso alla giustizia riparativa.
Articolo pubblicato il giorno 21 Marzo 2024 - 19:39