Trentesimo anniversario dell’uccisione di Don Diana: una folla a Casal di Principe per chiedere la sua beatificazione.
A trent’anni dall’assassinio per mano della camorra, Don Giuseppe Diana continua a vivere nella memoria e nel cuore di migliaia di persone. In occasione del triste anniversario, una folla di novemila persone, tra cui molti studenti, ha partecipato al corteo a Casal di Principe per commemorare il sacerdote e chiedere la sua beatificazione.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito Don Diana “un testimone di speranza, un educatore alla libertà, un punto di riferimento per i giovani e le persone oneste di Casal di Principe”. Un messaggio di speranza e di impegno che è stato ripreso da tutti gli intervenuti, tra cui il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, il presidente di Libera Don Luigi Ciotti e la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo.
Don Luigi Ciotti ha auspicato che si arrivi presto alla beatificazione di Don Diana, affermando che “il suo martirio è davanti agli occhi di tutti” e che “nella nostra mente e nei nostri cuori, don Peppino è già santo”. Ciotti ha inoltre sottolineato che, nonostante i progressi compiuti negli anni, la lotta alla mafia è ancora una sfida importante per il nostro Paese.
Il corteo si è concluso nel piazzale di fronte al cimitero, dove Don Diana è sepolto. La studentessa Martina, a nome di tutti i ragazzi presenti, ha dichiarato: “Don Peppino vive con noi, è sempre lui che ci mostra la strada da seguire, fatta di giustizia e legalità”.
La partecipazione di così tante persone al corteo di Casal di Principe è un segno tangibile di come il messaggio di Don Diana sia ancora attuale e di come la sua figura continui a ispirare la lotta contro la camorra e per la costruzione di una società più giusta.
Articolo pubblicato il giorno 19 Marzo 2024 - 20:03