Undici regioni italiane, tra cui Abruzzo, Calabria, e Lombardia, potrebbero dover affrontare pesanti sanzioni da parte dell’Unione Europea a causa della mancata conformità alle norme sulla gestione delle acque reflue urbane.
La Commissione europea ha recentemente deferito l’Italia alla Corte di Giustizia dell’UE per non aver rispettato gli obblighi di raccolta e trattamento delle acque reflue in ben 179 agglomerati urbani, composti da comuni con più di duemila abitanti.
Nonostante alcuni progressi compiuti, l’UE ha giudicato insufficienti gli sforzi dell’Italia nel conformarsi alle norme europee in materia. Questa situazione potrebbe portare il Paese a dover affrontare una multa per la mancanza di conformità alle direttive europee sul trattamento delle acque reflue.
Bruxelles ha iniziato l’iter di infrazione nel 2018 inviando una lettera di costituzione in mora a Roma, seguita da un parere motivato nel 2019. La situazione riguarda oltre la metà delle regioni italiane, evidenziando la criticità del problema a livello nazionale.
È fondamentale che le autorità locali e nazionali trovino soluzioni rapide ed efficaci per risolvere questa problematica e evitare sanzioni economiche che potrebbero avere conseguenze gravi sull’economia del Paese.
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