A inizio febbraio 500 grossi sacchi bianchi sono stati accumulati nella Darsena di San Giovanni a Teduccio, nell’area individuata per il progetto di ampliamento del porto commerciale.
Un gruppo di abitanti delle palazzine immediatamente antistanti la zona dichiara: “La scena era costituita da questi sacchi movimentati da operatori appositamente vestiti. In una parola, la scena ha destato preoccupazione anche perché i sacchi sono stati tenuti sui piazzali per diverse settimane, esposti alle intemperie e ai venti che in quel tratto sono molto forti”.
A questo si aggiunga che sui sacchi erano chiaramente visibili (foto 1 in allegato) la lettera “R” su sfondo giallo e la lettera “a” su sfondo rosso, simboli indicanti il contenuto rispettivamente di rifiuti pericolosi e amianto.
Ma ai condomini non è stata data alcuna comunicazione di pericolo o indicazioni per la riduzione del rischio. A seguito delle segnalazioni dei residenti il giorno 14 febbraio si è tenuto un tavolo che ha visto presenti, oltre a una delegazione di cittadini, il direttore della centrale termoelettrica della Tirreno Power (incaricata delle operazioni di bonifica), il Presidente e il Vicepresidente della VI Municipalità Sandro Fucito e Nando Truglio.
L’incontro ha avuto come tema centrale la richiesta di chiarimenti sul contenuto dei sacchi, ma è giunto a toccare anche la natura del resto della bonifica da effettuare, che è stato confermato comportare anche lo smaltimento di amianto.
I cittadini intervenuti all’incontro hanno fatto richiesta esplicita di documenti dell’ASL che certifichino l’avvenuta supervisione da parte della stessa e il rispetto dei parametri di sicurezza nello svolgimento di questa prima operazione.
Ad oggi, 14 marzo, a distanza di ben un mese dall’impegno preso dalle autorità competenti, ancora nessun verbale sottoscritto dall’ASL è giunto nelle mani dei cittadini, mentre la preoccupazione sale e si continuano a rintracciare sacchi simili ai primi osservati nella zona circostante la parte attualmente operativa del porto commerciale.
In questo lasso di tempo trascorso, ingiustificabile a fronte della richiesta di semplici documenti certificativi, non sono mancate ulteriori richieste informali indirizzate alla VI Municipalità e i cittadini si sono trovati costretti ad inviare anche un sollecito formale al distretto n. 32 dell’ASL.
La preoccupazione aumenta allo stesso ritmo dello scandalo e dello stupore per dei sacchi che appaiono, scompaiono e poi riappaiono dislocati, sparpagliati in vari angoli del porto commerciale di Napoli.
I cittadini di Vigliena protestano: “È inaccettabile che vi sia tutto questo mistero, che vi sia tanto riserbo riguardo le operazioni avvenute e in procinto di avvenire, per di più nei confronti di chi abita a pochi metri dalle aree interessate da queste stesse operazioni”.
In un'inedita sinergia tra giustizia, sostenibilità e reinserimento sociale, 200 toghe, frutto dell'abile lavoro manuale… Leggi tutto
Sono sei le persone denunciate dalla Polizia di Stato per aver utilizzato documenti falsi al… Leggi tutto
Il Tribunale di Avellino, presieduto da Roberto Melone, ha accolto le argomentazioni dell'Avvocato Vittorio Fucci… Leggi tutto
Nel tardo pomeriggio, una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 ha colpito Castel di Sasso,… Leggi tutto
Napoli. "La freccia nel cuore", opera del maestro Gaetano Pesce, trova una nuova collocazione temporanea.… Leggi tutto
Un tifoso trentanovenne dell’Avellino è stato arrestato dalla Digos con l’accusa di invasione di campo,… Leggi tutto