Il costo medio dell’acqua in Campania nel 2023 è di 320 euro, in aumento del 6,6% rispetto agli ultimi 5 anni, ma inferiore alla media nazionale di 478 euro.
Vibo Valentia registra l’incremento maggiore del 16%, mentre a Isernia la bolletta è quasi raddoppiata dal 2019. Frosinone è la provincia più costosa con 867 euro all’anno, mentre Milano e Cosenza sono le più economiche con 184 euro.
La Toscana è la regione più cara (732 euro), mentre il Molise è la più economica (226 euro). Il Trentino Alto Adige ha registrato l’aumento più consistente del 9%. Il dato emerge dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato di Cittadinanzattiva, presentato durante l’evento “Cara acqua, una risorsa da risparmiare e tutelare”.
Il rapporto analizza le tariffe applicate nei capoluoghi di provincia italiani nel 2023 per una famiglia composta da 3 persone con un consumo annuo di 182 metri cubi. Riducendo il consumo a 150 metri cubi, si potrebbe risparmiare mediamente il 27%.
Le famiglie con un ISEE fino a 9.530 euro e accesso al bonus sociale idrico risparmierebbero in media circa il 22-27%. In Campania, il bonus varia da 85 euro a Salerno a 70 euro a Napoli.
Secondo i dati Istat del 2020, la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia è in media del 36,2%, con picchi fino al 42,2% su scala nazionale. Alcune aree, soprattutto nel Sud e nelle Isole, registrano una dispersione superiore al 50%.
Ad esempio, in Campania la dispersione va dal 64,4% di Caserta al 27,4% di Napoli. Queste informazioni sottolineano l’importanza di monitorare e ottimizzare l’uso dell’acqua per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche.
Articolo pubblicato il giorno 19 Marzo 2024 - 12:44