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Il ministro Abodi: “Acerbi? Mi auguro sia in pace con la sua coscienza”

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Durante la firma del protocollo d’intesa tra Sport e Salute e la Conferenza delle Regioni e Province Autonome, per lo sviluppo del sistema nazionale per il Censimento degli impianti sportivi, il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha risposto ad una serie di domande, dal caso Acerbi al razzismo nel calcio italiano.

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“Sul tema del razzismo io non voglio aggiungere nulla”, ha dichiarato Abodi, enfatizzando l’importanza di anticipare piuttosto che seguire la cronaca. “Dire che siamo contro il razzismo lo ritengo a questo punto non scontato, ma non mi soddisfa”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di un impegno concreto e continuo.

Riguardo alla decisione del Napoli di togliere le patch contro il razzismo dalle maglie, Abodi ha espresso comprensione per l’amarezza dei giocatori, ma ha ribadito la necessità di un’unità di intenti nel contrastare il fenomeno del razzismo. “Bisogna fare uno sforzo per rimanere tutti insieme a contrastare un fenomeno che non si può contrastare disarticolati e che anche in una situazione come questa ha bisogno di compattezza”, ha sottolineato.

“La sentenza sul caso è chiara? Esprimere un parere da parte mia è sempre inappropriato sul tema tecnico. Io ho espresso due pareri di principio e poi ognuno legge una sentenza per come vuole leggerla o per gli strumenti culturali che ha. D’altro canto una sentenza è il frutto delle valutazioni di ciò che è stato riportato. Mi auguro che chi ha giudicato abbia avuto tutte le informazioni utili per farlo e mi auguro che Acerbi sia in pace con la sua coscienza”.

“In altre sentenze il dispositivo tecnico non ha avuto bisogno di prove certe per aggiungere ad una condanna. Non è un caso che io abbia detto mi auguro che le informazioni e la documentazione messa a disposizione di chi ha giudicato sia stata effettivamente esaustiva. Ma il dato principale rimane quello della responsabilità individuale”.


Articolo pubblicato il giorno 28 Marzo 2024 - 11:47


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