Era stato il giovane cantante neo melodico Francesco Langella, detto “O Ciaciano” a fare fuoco contro il pregiudicato Luigi Mancini di 42 anni con il chiaro intento di ucciderlo.
La vittima, però, riuscì a scampare per un soffio all’esecuzione e fu ferito alle gambe. L’agguato avvenne in pieno giorno lo scorso 12 novembre davanti al bar “L’Angolo del Caffè” di Torre Annunziata.
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Ieri mattina Langella e i suoi quattro complici sono stati sottoposti a fermo di pg su decreto della Dda di Napoli.
Con lui in carcere si trovano Luigi Guida, Antonio Veropalumbo, Alessio Amarante e Francesco Cherillo, quest’ultimo è il figlio di Natale Cherillo, elemento di spicco del clan gallo Cavalieri mentre Luigi Guida è figlio di Nicola ‘o Spagnuolo, altro elemento di spicco della cosca.
La lite sarebbe scoppiata per un telefono.Secondo la tesi degli investigatori, Langella avrebbe attirato Mancini in una trappola mortale.
Le immagini di videosorveglianza del bar confermerebbero questa ricostruzione.L’agguato è avvenuto in pieno giorno, all’ora di pranzo.
La lite scoppiata per una telefono
Gli aggressori non si sono nascosti, consapevoli di poter contare sull’appoggio di esponenti di spicco della criminalità organizzata locale.
Secondo le indagini, si tratta di miliziani protetti dalla forza dell’intimidazione e dal velo di omertà che attanagliano Torre Annunziata.
I clan oplontini, dai Gallo-Cavalieri al Quarto Sistema, avrebbero dato il loro marchio di fabbrica a questa spregiudicata azione.Le indagini sono ancora in corso per accertare eventuali altri mandanti o complici.
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Articolo pubblicato il giorno 14 Febbraio 2024 - 06:40