Fermare la strage dei suicidi in carcere e nei Cpr La situazione all’interno delle carceri italiane e dei centri per il rimpatrio degli extracomunitari è allarmante. Il numero di suicidi tra i detenuti sta aumentando in modo drammatico, richiedendo interventi immediati da parte del Governo e della classe politica.
Si registrano casi di suicidio quasi quotidianamente, come il recente suicidio di un detenuto disabile a Caserta, il quarto dall’inizio dell’anno nella regione Campania, e un giovane di 22 anni trovato impiccato nel Cpr di Ponte Galeria. Secondo le Camere penali e l’Osservatorio sul carcere dell’Unione delle Camere penali, la sovraffollamento delle carceri rappresenta un grave problema, con una popolazione detenuta che supera di gran lunga la capienza consentita.
Si evidenzia anche la presenza di oltre 15.000 detenuti che scontano pene di breve durata, oltre 1.200 detenuti ultra-settantenni, e una situazione generale di sovraffollamento che deve essere considerata nelle decisioni sulle misure cautelari carcerarie.
Le Camere penali chiedono interventi straordinari, come l’adozione di un atto di clemenza generalizzato, provvedimenti immediatamente deflattivi e misure detentive extramurarie per detenuti in espiazione breve e ultra settantenni. Inoltre, si sottolinea la necessità di garantire l’osservazione, la prevenzione dei fenomeni suicidari e l’opera rieducativa dei detenuti.
In risposta a questa emergenza, l’Unione Camere Penali Italiane ha deliberato tre giorni di astensione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle vergognose condizioni di detenzione e promuovere una Riforma dell’Ordinamento Penitenziario già pronta per essere attuata. L’avvocatura penalistica si prepara a forme di mobilitazione ancora più incisive per garantire il rispetto della vita e della dignità dei detenuti.
Articolo pubblicato il giorno 5 Febbraio 2024 - 14:07