Napoli. E’ lei il capo del clan Marino: Tina Rispoli ha preso il comando della cosca dopo la morte del marito Gaetano, alias ‘moncherino’.
La moglie del cantante neo melodico Tony Colombo, secondo i giudici del Riesame, non può beneficiare degli arresti domiciliari o della libertà perchè ha un ruolo di leader nella gestione della cosca.
I giudici del tribunale della libertà nel motivare la scelta che ha lasciato Tina Rispoli in carcere ripercorrono la sua vita criminale e avvalorano la tesi che il pentito Salvatore Tamburrino ha più volte evidenziato, dando al collaboratore di giustizia che fece arrestare dopo oltre 14 anni di latitanza, Marco Di Lauro, piena affidalibilità.
I giudici del Riesame, nella motivazione del dispositivo che ha lasciato in carcere Tina Rispoli, descrivono Tamburrino come un ‘collaboratore di estremo rilievo’, alla stregua della Dda e del Gip di Napoli. Una piena affidabilità dimostrata, in primis, con l’arresto di Di Lauro, alias F4, figlio di Ciruzzo ‘o milionario e ex reggente dell’omonimo clan di camorra di Secondigliano.
“Lo spessore criminale della Rispoli – scrivono – è correlato anche alla disponibilità… di ingenti ricchezze che le consente… di supportare affari di sodalizi che le si rivolgono per affari che richiedono un sostegno economico; in particolare – spiegano i giudici – questo è avvenuto con il clan Di Lauro, con il quale i punti di raccordo e di rapporti personali sono molti”.
Le dichiarazioni di Tamburrino riportate nell’ordinanza che ha portato in carcere Tina Rispoli, hanno offerto al pm antimafia Maurizio De Marco uno spaccato inedito delle dinamiche del clan che gestiva la più grande piazza di spaccio d’Europa, protagonista di sanguinose faide che fanno provocato centinaia di morti.
La Procura di Napoli contesta a Tina Rispoli, tra l’altro, il concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo Tamburrino, il clan Marino – una volta guidato dal marito della Rispoli Gaetano Marino e dal fratello Gennaro (soprannominato McKay) – la donna è al vertice del clan che gestiva una lucrosa piazza di spaccio nelle cosiddette “Case Celesti” di Secondigliano.
Le sue dichiarazioni sono inserite nelle motivazioni con le quali il tribunale del Riesame di Napoli (ottava sezione, collegio A, presidente Oriente Capozzi), ha confermato l’arresto in carcere a cui la Rispoli che si è opposta con i suoi avvocati.
Le “ingenti ricchezze”, secondo i giudici del Riesame, sarebbero quelle che il defunto marito Gaetano Marino, ucciso in un agguato di camorra a Terracina il 23 settembre 2012, le ha lasciato: “a causa di tale decesso la Rispoli è diventata l’unica detentrice di un’enorme fortuna economica, accumulata dal Marino, composta soprattutto da denaro liquido”.
Per i giudici del Riesame, quindi, la vedova del boss Gaetano Marino, “è dotata di un’intensa capacità criminale”. La donna venne arrestata, con il marito Tony Colombo, lo scorso 18 ottobre insieme con Vincenzo Di Lauro, secondogenito di Paolo Di Lauro alias “Ciruzzo il Milionario”, nell’ambito di una indagine dei carabinieri del comando provinciale e del Ros di Napoli coordinata dall’ufficio inquirente ora retto dal procuratore Nicola Gratteri.
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