Nuovo Anno Accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Università Federico II La cerimonia inaugurale del nuovo anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Università Federico II è stata aperta dalla Lectio del professore Carlo Blasi su “La Basilica di San Benedetto a Norcia”.
L’evento si è svolto nel suggestivo coro della trecentesca Chiesa di Donnaregina, presso cui ha sede la Scuola. La lectio di Blasi è stata preceduta dagli interventi di varie personalità accademiche e istituzionali, tra cui il Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Direttore del Dipartimento di Architettura della Federico II, e il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Napoli.
‘La Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Università Federico II ha una valenza di livello nazionale e internazionale e ha sede in una struttura straordinaria, risalente al ‘300, tra le più belle di Napoli e della Campania. C’è piena identità tra il luogo e le attività che si svolgono – ha sottolineato il rettore Lorito -. Il nuovo anno accademico riparte con la nuova direttrice, la professoressa Valentina Russo. Offre da più di mezzo secolo una preparazione di altissimo profilo grazie alla partecipazione di grandi esperti alla luce di una grande tradizione’.
‘La Scuola di specializzazione della Federico II si avvicina al 55esimo anno d’età, è molto solida e trova le sue radici nell’autorevolezza di maestri come Roberto Pane e Roberto Di Stefano e di tutti coloro che hanno seguito il loro magistero – ricorda la direttrice Valentina Russo -. Oggi, anche per il suo lungo corso d’attività, la Scuola di specializzazione napoletana è sicuramente uno dei fiori all’occhiello nella formazione specialistica al restauro architettonico italiano e ne andiamo fieri, e abbiamo anche un senso di responsabilità nel mantenere alta l’attrattività e la qualità dell’insegnamento in una chiave fortemente interdisciplinare e fortemente aperta alle sfide della contemporaneità, pur occupandoci di patrimoni del passato più lontano e recente. Ciò richiede, in ogni caso, di essere estremamente aggiornati sulle sfide contemporanee che vengono poste al professionista, allo studioso chiamato a confrontarsi con patrimoni complessi quali sono quelli storico-architettonici che vanno reinterpretati’.
Articolo pubblicato il giorno 21 Febbraio 2024 - 17:42 / di Cronache della Campania