Si chiamava Raffaele Pinto e aveva 54 anni la guardia giurata di professione, che dopo aver ucciso la moglie, Eva Kaminsha, tagliandole la gola si è suicidato nel suo appartamento di via Raffaele Testa a San Giovanni a Teduccio.
Quando intorno a mezzogiorno di oggi le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nell’appartamento hanno trovato i due corpi senza vita all’interno della camera da letto.
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La decisione di fare irruzione dopo oltre tre ore di trattative, è maturata dopo che per circa mezz’ora dalla casa era calato il silenzio. E il sospetto che l’uomo di fosse suicidato, come aveva annunciato più volte durante tutta la mattinata e durante le trattative con le forze dell’ordine, purtroppo si è rivelato vero.
Il caos nel quartiere di san Giovanni a Teduccio è iniziato poco dopo le otto di stamane quando l’uomo si è affacciato alla finestra di casa e ha cominciato a urlare e a sparare in aria.
Sul posto sono arrivate le volanti della polizia contro le quali l’uomo ha fatto fuoco e ha urlato di aver ucciso la moglie e di volersi suicidare e poco dopo è intervenuto anche un negoziatore.
Le strade del quartiere intorno via Raffaele Testa, sono state isolate dalle forze speciali della polizia. I passanti sono stati allontanati ed i cittadini erano stati invitati a non uscire di casa.
Secondo quanto hanno riferito alcuni vicini, per i quali Pinto e la sua famiglia non avevano mai dato problemi essendo “persone normali” in passato lavorava come guardia giurata ma poi aveva perso il posto a causa di un tentativo di furto della sua pistola durante il quale era stato anche ferito.
La coppia aveva avuto tre figli, due dei quali si trovavano stamattina a scuola, il terzo in gita con la classe. I vicini raccontano che Pinto era una persona tranquilla e non aveva finora dato segni di squilibrio. Poi la tragedia immane che ha sconvolto un intero quartiere e non solo.
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