La battaglia sui dati sulla qualità dell’aria di Milano è scoppiata nuovamente, con l’allarme smog che ha destato preoccupazione.
Secondo la società svizzera IqAir, la metropoli milanese risulta attualmente la terza città più inquinata del mondo, dopo le città cinesi e indiane. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha contestato questi dati.
Anche l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha rilevato il superamento dei limiti previsti per l’inquinamento, e domani scatteranno le misure antismog di primo livello in città e altre sette province della Lombardia.
La polemica è nata dalla classifica della società svizzera che mette Milano tra le peggiori città in termini di inquinamento. Il sindaco Sala ha polemizzato su questo tipo di classifiche, definendole “rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato”.
Nonostante ciò, l’appello è a seguire i dati di Arpa e a contestare, se mai, le decisioni adottate. La qualità dell’aria a Milano è monitorata anche dall’Arpa, che ha rilevato un elevato livello di inquinamento.
L’indice di qualità dell’aria degli Usa (Us Aqi) segnala che la concentrazione di Pm2.5 a Milano è attualmente 22,3 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Oms. Il sindaco Sala ha sottolineato che Milano stia lavorando per migliorare l’aria, ma che è necessario coinvolgere anche la Regione Lombardia.
La polemica si è accesa anche tra Sala e il governatore lombardo Attilio Fontana, con scambi di critiche sulle politiche anti smog. Le misure adottate per contrastare l’inquinamento includono il divieto di circolazione delle auto benzina fino a euro 1 e diesel euro 4 dalle 7:30 alle 19:30 tutti i giorni.
La qualità dell’aria a Milano è considerata pericolosa, con una concentrazione media di Pm10 e Pm2,5 che supera i limiti indicati dall’Unione europea e dall’Oms. Secondo Legambiente Lombardia, la situazione attuale rappresenta un grave pericolo e le istituzioni sono ferme al palo.
Articolo pubblicato il giorno 19 Febbraio 2024 - 19:31