Michele Misseri, 69 anni, uscirà dal carcere di Lecce domenica prossima per tornare alla sua abitazione in via Grazia Deledda ad Avetrana, provincia di Taranto.
Ha completato la sua pena definitiva per il concorso in soppressione di cadavere nel caso dell’omicidio della sua nipote sedicenne, Sarah Scazzi, avvenuto alla fine di agosto 2010. Condannato a otto anni di reclusione, ha beneficiato di una riduzione di pena di oltre 400 giorni grazie alla buona condotta in carcere e alla legge sulla liberazione anticipata.
La Cassazione ha confermato la sentenza nel febbraio 2017, indicando la moglie di Michele, Cosima Serrano, e la figlia Sabrina Misseri come autrici del delitto, condannate per omicidio volontario in concorso e attualmente scontano l’ergastolo.
Secondo l’accusa, Michele Misseri si è occupato di occultare il cadavere della nipote in un pozzo di campagna. Dopo varie versioni dei fatti, fu condannato nonostante avesse negato il coinvolgimento nel delitto.
Il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, ha chiesto rispetto per la memoria di Sarah Scazzi e della sua famiglia in vista del rilascio di Michele Misseri. Auspica che non ci sia un’attenzione mediatica eccessiva come accadde dopo la scomparsa di Sarah.
“Noi auspichiamo – ha dichiarato ancora il sindaco, in carica da due anni e mezzo – che non ci sia più lo stesso circo mediatico” che si installò in paese dopo la scomparsa di Sarah. “Credo di no, ma l’augurio è questo – ha aggiunto – Vogliamo che Avetrana sia ricordata per altro, non per questo triste e doloroso evento”.
Per cercare di “evitare la ressa della stampa” e “garantire tranquillità ai residenti”, ha spiegato Iazzi, si è così “pensato di adottare un’ordinanza di chiusura al traffico di via Deledda”.
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Articolo pubblicato il giorno 8 Febbraio 2024 - 21:39