La Polizia di Stato ha eseguito 137 misure cautelari nell’ambito dell’operazione “Codice interno”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
L’operazione ha colpito l’organizzazione mafiosa Parisi-Palermiti, sgominandone le attività criminali.Le persone coinvolte sono accusate di reati gravi, tra cui estorsioni, porto e detenzione di armi da fuoco, traffico di droga, turbata libertà degli incanti, estorsione in ambito sportivo, tutti aggravati dal metodo mafioso, e ingerenza elettorale politico-mafiosa.
L’indagine ha documentato la pericolosità del clan Parisi-Palermiti, che ha imposto il suo potere in diversi settori della vita sociale, amministrativa ed imprenditoriale di Bari.
Le intercettazioni hanno registrato cerimonie di affiliazione al clan secondo il rituale ‘ndranghetista, estorsioni, possesso di armi da fuoco e l’ingerenza del clan nel calcio, con l’alterazione di due partite nei campionati di Promozione e Eccellenza 2017/2018.
Nel corso delle indagini sono state sequestrate 30 armi da fuoco, droga, denaro e arrestate persone in flagranza.
Le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia hanno corroborato le accuse, descrivendo la guerra di mafia a Japigia del 2017 con tre omicidi.Sono stati sequestrati beni per un valore di circa 20 milioni di euro, tra cui immobili, quote societarie, auto e beni di lusso.
Il Tribunale ha disposto il sequestro di un complesso immobiliare intestato a un ex consigliere regionale, arrestato, e a sua moglie, consigliere comunale ai domiciliari.
Alcuni membri del clan erano inseriti in una società partecipata del Comune e in una nota azienda di automotive, per le quali è stata disposta una misura non ablativa.
L’operazione “Codice interno” è un duro colpo alla mafia barese e rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata.
Articolo pubblicato il giorno 26 Febbraio 2024 - 11:16