Decine di truffe aggravate sono state commesse attraverso l’utilizzo fraudolento delle carte per il reddito di cittadinanza, con l’acquisto di carne destinata alla “monetizzazione” presso una macelleria gestita dai fratelli Domenico, Lorenzo e Gaetano Iavarone.
Questi sono tra i soggetti coinvolti negli arresti notificati dal nucleo Pef della Guardia di Finanza di Napoli, al termine di indagini coordinate dalla procura di Napoli (pm Luigi Landolfi).
Nell’ambito dell’inchiesta sono stati coinvolti anche esercizi commerciali già sotto indagine in passato. Le misure cautelari più severe, come il carcere, sono state emesse dal gip di Napoli Isabella Iaselli nei confronti della famiglia Iavarone e di Vincenzo Longobardi, mentre Angel Maria Brito Gonzalez e Salvatore Maisto sono stati posti agli arresti domiciliari.
Le indagini sono partite dopo la segnalazione da parte dei finanzieri di una situazione anomala: numerosi stranieri utilizzavano carte PostePay per il reddito di cittadinanza per acquistare carne sempre nello stesso centro commerciale.
Inoltre, è emerso che il codice fiscale degli extracomunitari era stato richiesto poco prima della presentazione della domanda per il reddito di cittadinanza. Non vi erano precedenti rapporti lavorativi o assistenziali con l’Inps e la residenza non corrispondeva al domicilio fiscale dichiarato.
In un anno la macelleria ha incassato 290mila euro con la truffa
Dalle verifiche condotte dalle fiamme gialle è risultato che nell’arco di un anno, dall’11 marzo 2020 al 9 marzo 2021, l’esercizio commerciale in questione aveva incassato tramite Pos somme provenienti dalle carte per il “reddito” intestate a numerose persone di nazionalità romena, per un importo superiore a 290mila euro.
Articolo pubblicato il giorno 15 Febbraio 2024 - 16:07