Nel 2023, le città campane hanno vissuto un periodo “grigio” in termini di inquinamento atmosferico, con alcune luci ma molte ombre.
Secondo il recente report di Legambiente “Mal Aria di città 2024”, nell’ambito della Clean Cities Campaign, la lotta contro lo smog continua ad essere un’impresa in salita. Il report ha esaminato i dati del 2023 riguardanti le città campane, evidenziando i livelli di particolato sottile (PM10, PM2.5) e biossido di azoto (NO2), utilizzando le informazioni dalle centraline dell’Arpac.
Tra le 23 città monitorate, sette non hanno rispettato il limite previsto per il PM10 di 35 giorni con una concentrazione media giornaliera inferiore a 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc). Inoltre, l’89% delle città ha superato i limiti annuali del PM10 previsti per il 2030. La situazione è ancora più critica per il PM2.5, dove il 95% delle città ha mostrato concentrazioni medie annuali al di sopra degli obiettivi per il 2030.
Nel dettaglio, nel 2023 sette città campane hanno superato il limite di 35 giorni di PM10, con Acerra in testa alla classifica con 89 giorni di superamento, seguita da San Vitaliano e Volla. Per quanto riguarda il PM2.5, solo San Vitaliano ha superato il valore previsto dalla legge, mentre molte altre città si sono avvicinate al limite. Per il NO2, solo Teverola ha superato il valore normativo, ma città come Napoli, Acerra e Aversa si sono avvicinate.
Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania, sottolinea che nonostante le azioni e le misure conosciute per ridurre le emissioni, i progressi sono stati minimi. Serve un cambiamento radicale con interventi strutturali e integrati che coinvolgano diverse fonti di smog.
Se guardiamo al futuro, l’89% delle città campane attualmente supererebbe i limiti del 2030 per il PM10, mentre solo tre città rispettano i valori dell’OMS. Le situazioni più critiche si registrano a San Vitaliano, Acerra e Volla.
Per affrontare questa sfida, Legambiente propone investimenti nel trasporto pubblico, divieto graduale delle caldaie a biomassa, vigilanza sulle emissioni agricole e un monitoraggio più ampio e costante.
Legambiente ha lanciato la campagna itinerante “Città2030: le città e la sfida del cambiamento” per promuovere una mobilità sostenibile e chiedere città più vivibili e sicure.
Inquinamento in Campania: dati preoccupanti e sfide per il futuro
PM2.5:
San Vitaliano supera il limite di legge con una media di 26,7 µg/mc.
Volla, Casoria e Acerra si avvicinano al limite con 21 µg/mc.
Avellino e Benevento capoluoghi con le situazioni più critiche (17 µg/mc).
NO2:
Teverola supera il limite di 40 µg/mc.
Napoli si avvicina al limite con 38 µg/mc.
Acerra (29,8 µg/mc) e Aversa (28,3 µg/mc) da monitorare.
Napoli in aumento dai 24 µg/mc del 2021 ai 38 µg/mc del 2023.
Preoccupazioni e richieste:
Riduzione delle concentrazioni di inquinanti troppo lenta.
Situazioni di emergenza in alcuni comuni.
Necessità di misure strutturali ed integrate.
Maggiore coraggio e determinazione da parte delle amministrazioni comunali.
Sfide per il 2030:
89% delle città campane supera i nuovi limiti previsti per il 2030.
Solo 3 città rispettano i valori suggeriti dall’OMS.
Riduzione necessaria fino al 62% per alcune città.
Situazione peggiore per il PM2.5 (95% delle città oltre i limiti).
Napoli e Teverola le città con la maggiore riduzione necessaria per il NO2.
Conclusioni:
L’aria pulita nei centri urbani campani è ancora un miraggio.
Serve un cambio di passo urgente per tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente.
Dati e approfondimenti:
Legambiente Campania: https://legambiente.campania.it/
Rapporto Mal’Aria di città 2023:
Azioni da intraprendere:
Diffondere la consapevolezza del problema.
Promuovere soluzioni per la mobilità sostenibile.
Incentivare l’utilizzo di fonti energetiche pulite.
Pressioni sulle amministrazioni per azioni concrete.
Insieme possiamo cambiare le cose!
Articolo pubblicato il giorno 8 Febbraio 2024 - 10:59 / di Cronache della Campania