“A Napoli c’è un problema di violenza, ma paragonarla a una città del Sud America è un’affermazione forte che non condivido e ingrata”. Lo ha detto Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli, a margine della firma di un protocollo con il Comune di Napoli.
“Nei giorni successivi all’inaugurazione dell’anno giudiziario ho sentito allarmi e paragoni di Napoli come una città del Sud America”, ha detto Gratteri. “Ma siete mai stati qualche volta a Bogotà, Caracas, Cartagena per poi fare il raffronto con Napoli? Per me Napoli non è una città del Sud America: io conosco la violenza nel mondo perché sono stato decine di volte in Sud America e so che cosa è la violenza”.
I diversi livelli di camorra
Il procuratore ha ricordato che a Napoli “abbiamo diversi livelli di camorra: quella che dà più fastidio e che tocca direttamente le persone e quella di strada come le stese, fenomeno a cui – ha aggiunto – da magistrato che ha combattuto la ‘ndrangheta, non riesco ad abituarmi, non le capisco anche sul piano criminale”.
I dati
Gratteri ha poi portato ad esempio alcuni numeri. “Degli ultimi 25 omicidi, 18 sono stati scoperti”, ha riferito. “Parlare di città sudamericana, di città in mano alle mafie non è giusto. Studiate le grandi metropoli italiane del Nord, poi mi dite se Napoli è più o meno pericolosa”.
Un invito a non ingigantire il problema
Il procuratore ha quindi invitato a non ingigantire il problema della violenza a Napoli, pur riconoscendone la gravità. “Napoli è una città bellissima e straordinaria”, ha detto Gratteri. “Non facciamo passare il messaggio che è una città in mano ai criminali, perché non è così”.
Un impegno per la sicurezza
Gratteri ha infine ribadito il suo impegno per la sicurezza di Napoli. “Noi ci impegneremo al massimo per contrastare la criminalità”, ha detto. “Ma serve anche la collaborazione di tutti i cittadini”.
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Articolo pubblicato il giorno 9 Febbraio 2024 - 13:57