risposta Geolier alla giornalista
Sta diventando virale la risposta di Geolier nella conferenza stampa di oggi a una giornalista (sulla quale forse l’ordine di appartenenza dovrebbe intervenire con una censura) che gli ha chiesto se sentiva a disagio dove la vittoria di ieri sera.
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La domanda per la verità, del tutto fuori luogo, è stata la seguente: “Non ti senti a disagio per aver rubato un po’ la vittoria di ieri sera viste le altre performance?”. E Geolier senza scomporsi ha risposto: “Mi sento a disagio a rispondere a questa domanda…”, facendo partire gli applausi di tutta la platea, giornalisti compresi.
Ma non contenta e con livore la giornalista la incalzato: “E allora spiegami questa cosa: girano delle voci che tu abbia fatto dei tutorial su Instagram su come votare al televoto…”. E anche qui Geolier con estrema calma ha risposto: “Queste cose si devono dimostrare. Alla fine, la mia fan base mi ha sempre supportato. Io mi sono esibito, non mi sento di aver rubato… E’ una brutta parola…”. E giù ancora applausi.
Geolier ha anche parlato dei fischi: “Credo non ci sia più questa cosa del razzismo nord-sud, non esiste… Al di là della classifica, io avrò ricordi bellissimi di Sanremo: alle persone sto facendo vedere ciò che sono davvero, niente di più e niente di meno”.
E ancora a chi parla di una vittoria che costituisce un ‘riscatto sociale storico’, replica: “E’ esagerato, io mi diverto facendo musica e facendo quello che amo… Sono felice. Ieri ha vinto il rap.. Sul palco ieri sera mi sentivo accanto a persone molto più grandi me: Gué e Luché hanno fatto la storia del rap, Gigi D’Alessio vabbeh…”.
Cosa dice ai giovani di Napoli? “Io rappresento la Napoli dei ragazzi che ce la vogliono fare. Esiste la Napoli bella e la Napoli brutta come in ogni città. Io sono partito da Secondigliano, sono partito dal rione e la mia prospettiva non è mai cambiato. Ai ragazzi dico che devono pretendere il futuro che gli spetta: io ho fatto la valigia da Secondigliano e sono arrivato a Sanremo. Nessuno ti regala niente”.
“Quando ero piccolo, non avevo figure di riferimento” a livello musicale. “Io cerco sempre di mantenere il contatto con la vita reale: il successo, il sold out, le interviste… si rischia di dimenticare come si parla con le persone. I ragazzi quando mi vedono mi parlano della loro vita reale e questo vale più dei dischi di platino”, dice.
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