Francesco Plumitallo comparirà dinanzi alla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere il 13 febbraio per aver strangolato la madre. Secondo i periti, al momento del fatto era affetto da infermità totale di mente.
Dopo l’incidente probatorio e la perizia psichiatrica, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha accolto la richiesta di giudizio immediato del pubblico ministero nei confronti di Francesco Plumitallo. Il giovane di 30 anni, di Capodrise, ha confessato di aver strangolato la madre Patrizia Lombardi Vella, di 55 anni, detta Rosa. L’udienza è fissata per il 13 febbraio davanti alla Corte di Assise.
Durante l’incidente probatorio, il perito nominato dal giudice, lo psichiatra dott. Raffaele Sperandeo, e il consulente psichiatra della difesa, il dott. Giovanni D’Angelo, hanno concordato che al momento del delitto il 30enne era completamente infermo di mente, privo di capacità di intendere e volere. I difensori di Francesco Plumitallo, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, avevano richiesto la perizia psichiatrica durante l’udienza di convalida dell’arresto. Attualmente Francesco si trova nel reparto psichiatrico del carcere sammaritano.
L’omicidio avvenne il mattino di martedì 14 novembre scorso in un appartamento in via Santa Maria degli Angeli. Secondo la versione di Francesco, stava facendo colazione con la madre, l’ha avvicinata, l’ha abbracciata e poi l’ha strangolata. Francesco ha poi chiamato la polizia e don Gianni Vella, suo zio sacerdote. Francesco Plumitallo ha successivamente confessato l’accaduto.
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