Flavia Borzone è una napoletana di 35 anni, professione estetista, coinvolta in una complessa diatriba legale che la contrappone alla famiglia di Tonino Lamborghini, figlio del fondatore dell’azienda automobilistica di lusso omonima.
La situazione è molto delicata e complessa, in quanto sono aperti tre procedimenti giudiziari, due civili e uno penale, che vedono contrapposti Tonino Lamborghini e la sua famiglia da un lato, e Flavia Borzone e sua madre Rosalba Colosimo, difese dagli avvocati Sergio Culiersi, Gian Maria Romanello e Carlo Zauli, dall’altro.
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Flavia Borzone – come racconta Fanpage-ha sostenuto di essere la figlia di Tonino Lamborghini e, di conseguenza, la sorellastra della showgirl, cantante e modella Elettra Lamborghini.
Questa affermazione è stata fortemente contestata da Tonino Lamborghini, che ha addirittura presentato denuncia-querela per diffamazione nei confronti di Flavia e di sua madre per le dichiarazioni rilasciate in diverse interviste e ospitate televisive. La situazione ha generato un grande clamore mediatico e ha portato, inoltre, alla sospensione temporanea della professione di estetista di Flavia Borzone.
La vicenda si è complicata ulteriormente quando durante l’udienza del processo per diffamazione, è emerso che un investigatore privato avrebbe prelevato una cannuccia da un frullato bevuto da Elettra Lamborghini e fatto analizzare il materiale genetico contenuto nella saliva in un laboratorio specializzato.
I risultati avrebbero indicato che Flavia Borzone ed Elettra Lamborghini avrebbero una mezza sorellanza unilaterale, ma questi elementi non sono ancora stati prodotti in giudizio nel processo penale.
Il caso è ulteriormente complicato da altri due procedimenti civili: uno relativo alla dichiarazione di disconoscimento di paternità di Flavia Borzone nei confronti del padre, avviato tra il 2019 e il 2020, e un altro per diffamazione intentato da Lamborghini nei confronti di Flavia e sua madre. Inoltre, c’è anche un processo penale in corso che riguarda sempre la diffamazione.
Gli avvocati di Tonino Lamborghini hanno sottolineato che il Dna raccolto in modo illegale non può essere utilizzato e che la sede deputata per un simile accertamento è la causa civile. La vicenda giudiziaria è ancora in corso, con udienze fissate per il futuro, e Flavia Borzone e sua madre attendono che emerga la verità.
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