Un team di tre ricercatori ha decifrato una piccola sezione dei papiri di Ercolano, antichi manoscritti carbonizzati dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., grazie all’utilizzo di un’intelligenza artificiale.
La competizione Vesuvius Challenge, ideata da Brent Seales e Nat Friedman, ha offerto un premio di 700.000 dollari al team che sarebbe riuscito a decifrare almeno l’85% di quattro passaggi di 140 caratteri.
Il team vincitore, composto da Youssef Nader, Luke Farritor e Julian Schilliger, ha utilizzato un’intelligenza artificiale per distinguere l’inchiostro dal papiro e per identificare le ripetizioni dei caratteri greci.
Grazie a questa tecnica, sono riusciti a decifrare circa il 5% del rotolo, svelando la parola “porpora” e identificando l’autore come il filosofo epicureo Filodemo.
Secondo alcuni storici, i papiri potrebbero appartenere a Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, padre di Calpurnia, una delle mogli di Giulio Cesare.
La “villa dei papiri”, dove i rotoli furono ritrovati nel XVIII secolo, è ancora in gran parte sepolta e potrebbe contenere diverse migliaia di altri manoscritti.
Acewr decifrato questi testi potrebbe rappresentare una svolta epocale, riscrivendo la storia di periodi chiave del mondo antico.
Si stima infatti che solo il 3-5% dei testi greci antichi sia sopravvissuto fino ai giorni nostri.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale apre nuove possibilità per lo studio e la decifrazione di antichi manoscritti, offrendo la possibilità di recuperare informazioni preziose sulla storia e la cultura del mondo antico.
Articolo pubblicato il giorno 6 Febbraio 2024 - 13:55