Il potente clan D’Alessandro di Castellammare utilizzava agenzie di scommesse intestate a prestanome, tossicodipendenti e disoccupati a cui venivano dati 5 euro al giorno, per riciclare i proventi illeciti di estorsioni e scommesse clandestine.
Lo ha scoperto la Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, coordinata dalla DDA di Napoli che stamane ha stretto le manette ai polsi di 7 affiliati mentre altri dieci sono indagati a piede libero.
Le attività commerciali del clan D’Alessandro ricevevano anche i proventi del “pizzo” imposto ai commercianti della zona a sud di Napoli.
Il clan imponeva le estorsioni ai negozianti chiedendo denaro in cambio di gadget e materie prime per il commercio (buste e imballaggi), che spesso non venivano nemmeno consegnati.
Le agenzie di scommesse si avvalevano di broker italiani e stranieri per la raccolta di puntate clandestine che il clan D’Alessandro riciclava nelle sue attività imprenditoriali fittiziamente intestate a prestanome.
Nel corso dell’operazione di oggi sono state anche sequestrate 6 attività commerciali, tra cui internet point e agenzie di scommesse.
Articolo pubblicato il giorno 28 Febbraio 2024 - 16:28