“La legalità e la giustizia sono due concetti prioritari per ogni società civile. La legalità permette di distinguere i corretti comportamenti da ciò che non è ammesso e che è sbagliato e condannato. Molto spesso la legalità aiuta a comprendere cosa si può e cosa non si può fare. Aiuta a orientare le scelte nei momenti difficili, di dubbio, di difficoltà che ognuno nella vita incontra. Attraverso la legalità, si afferma la giustizia, il bene supremo a cui ogni società deve tendere”. È con queste parole che, oggi, il Comandante Provinciale di Caserta, Colonnello Manuel Scarso, ha aperto un momento di riflessione con oltre 100 ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore “Francesco Giordani”.
L’incontro s’inquadra in un ciclo più ampio, che coinvolge numerose strutture scolastiche della provincia, nel corso del quale instaurare un dialogo con i giovani per prospettare loro le conseguenze dell’illegalità. Un registro diverso quello usato dall’Ufficiale dell’Arma, non norme, né aulici discorsi, ma tante esperienze dirette di giovani che hanno tentato, per necessità o intima convinzione, l’escalation criminale, condannandosi a una vita da soggiogati alle consorterie mafiose o reclusi in carcere, per non parlare di quelli ammazzati.
“Il crimine non paga” – ha voluto sottolineare l’Ufficiale nel suo discorso. Così come non paga il silenzio, cifra distintiva di molte realtà criminali, che etichettano come “infame” chi denuncia. Quando, invece, gli unici infami sono proprio i delinquenti, persone “Atrocemente contrarie alla dignità della persona umana” così come recita il vocabolario alla specifica voce. Ma l’alto ufficiale dell’Arma non era il solo presente tra i banchi dell’Istituto, con lui, il Maggiore Pietro Tribuzio, Comandante della Compagnia di Caserta, il Luogotenente Carica Speciale Antonio Coppola, Comandante della Stazione, il Maresciallo Capo Vincenzo Zito, Comandante della Sezione Radiomobile e il Maresciallo Ordinario Pasqualina Usai, addetta alla Stazione di Caserta.
Una presenza in forze, testimonianza diretta dello spirito di compattezza che pervade l’Istituzione, che esprime, da sempre, la sua operatività attraverso le Stazioni e dell’impegno profuso nel dialogo con i giovani. Gli altri rappresentanti dell’Istituzione hanno trattato argomenti di stretta attualità, utilizzando un linguaggio diretto, che senza fronzoli è andato al cuore del problema. Bullismo, violenza di genere, revenge porn, violenza di gruppo, i temi che hanno coinvolto i ragazzi, i quali hanno interagito con interesse e curiosità.
L’occasione è stata anche l’opportunità per i giovani studenti di salire a bordo dei mezzi dell’Arma, moto e vetture veloci sono stati a loro disposizione per un po’, cosi hanno potuto provare l’ebbrezza anche di una chiamata alla centrale operativa. Un modo per accorciare le distanze con i giovani per far comprendere loro che gli uomini e le donne in uniforme sono a loro fianco, un sostegno in qualsiasi momento e mai presenza avversa.
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