Arzano.Piano Urbano Comunale: vicenda dai contorni oscuri, alla pari della gestione dei fondi del PNRR, potrebbe attirare le attenzioni del Prefetto di Napoli Michele Di Bari e della Procura della Repubblica di Napoli.
“La questione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) è tuttora aperta, nient’affatto chiusa, come dichiarato invece sorprendentemente dall’assessore all’Urbanistica Francesco Taglialatela e dai consiglieri comunali dei partiti di maggioranza – Movimento cinquestelle, Nuove Generazioni di Gennaro De Mare e Partito Democratico – nella commissione urbanistica della settimana scorsa”, ha affermato Borreale consigliere di Arzano Viva.
“Tra l’altro continua il comportamento ostruzionistico nei confronti dei consiglieri comunali di opposizione membri della commissione, tant’è vero che ad oggi non è stato ancora consegnato il redigendo PUC con tutti gli allegati annessi, non sono state consegnate neppure le carte planimetriche con l’indicazione del perimetro del centro storico e delle altre zone urbanistiche nonché dell’evoluzione futura della pianificazione urbanistica.
Ad oggi non sono state ancora consegnate le analisi preliminari “eventualmente” svolte dai redattori del PUC a sostegno delle loro ipotesi per ridisegnare urbanisticamente la città. Ad oggi non si conoscono ancora i documenti tecnici che “fotografano” la situazione esistente, non si hanno dati precisi del patrimonio immobiliare residenziale e non residenziale, delle zone commerciali e industriali.
Non si conosce l’inventario degli appezzamenti di terreno con relativa destinazione d’uso del suolo. Non si conosce la valutazione di impatto ambientale e i principi di una mobilità sostenibile”.
Borreale incalza e denuncia : “Non si conoscono nemmeno le future norme edilizie e le regole per la realizzazione di nuove opere, e certamente non è secondario che l’attuale regolamento edilizio comunale dovrà necessariamente essere adeguato. Non si conoscono le infrastrutture e i servizi pubblici da realizzare”.
“Insomma – scrive il consigliere di Arzano Viva- quelle poche sedute in commissione urbanistica sembrano un alibi, un pretesto della maggioranza per dire, forse in altre sedi, che “eppure sono state svolte 6 o7 riunioni di commissione per la discussione del PUC, voi consiglieri comunali di opposizione che volete? Vorrei poter svolgere il mandato di consigliere comunale nell’interesse della città e senza che siano calpestate i diritti e le prerogative che le leggi attribuiscono.
Certo che il loro impegno è stato notevole, l’impegno però a non consegnare la documentazione necessaria e obbligatoria per discutere seriamente del PUC. Il loro impegno a non rispettare la legge regionale urbanistica sulla partecipazione e trasparenza nei processi di pianificazione.
Il principale strumento di pianificazione urbanistica non può e non deve essere per pochi “intimi”, non può e non deve essere fatto in altre sedi, non può e non deve soddisfare i “desiderata” del cerchio magico. I troppi silenzi e le complicità denotano che la strada intrapresa conduce all’immobilismo e all’arretratezza”.
Secondo Borreale il piano urbanistico comunale deve essere della città e dei cittadini, deve possedere una “vision” collettiva proiettata verso il futuro, deve essere visto come un motore per lo sviluppo sostenibile del territorio salvaguardando l’ambiente e la mobilità. Deve rappresentare la città visibile e possibile.
Il recupero delle aree dismesse, la possibilità della modificazione della destinazione d’uso di quelle volumetrie preesistenti, il “premio di volumetria” normato anche dalla legislazione regionale devono essere al centro del dibattito politico locale.
“Finora – stigmatizza Borreale- non ho visto e non ho sentito nulla di interessante, anzi la loro tendenza è tenere tutto nascosto nell’ombra. Non vorrei che, come scrisse anni fa il prof. Filippo Salvia, il Piano urbanistico comunale resti solo “null’altro che un grande disegno colorato””.
P.B.
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