I Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Trapani, insieme ai poliziotti del Servizio Centrale Operativo, hanno eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei fratelli Antonino Luppino e Vincenzo Luppino.
I due sono indagati per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’essere stati commessi al fine di avvantaggiare l’associazione mafiosa Cosa Nostra.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, si inseriscono nel contesto della ricostruzione della rete di fiancheggiatori che ha sostenuto la latitanza di Matteo Messina Denaro.
Gli elementi investigativi raccolti conducono a ipotizzare che i fratelli Luppino, insieme al padre Giovanni Salvatore (attualmente detenuto), abbiano contribuito al mantenimento delle funzioni di vertice del capomafia castelvetranese.
In particolare, avrebbero fornito a Messina Denaro prolungata e variegata assistenza durante la latitanza, partecipando anche al riservato sistema di comunicazioni attivato in suo favore.
Gli accertamenti svolti congiuntamente dai Carabinieri, dalla Polizia di Stato e dalla Direzione Distrettuale Antimafia hanno acquisito gravi indizi in merito alle diverse attività illecite svolte dai fratelli Luppino per “proteggere” la latitanza del capomafia trapanese.
Le attività investigative si sono avvalse dell’analisi di tabulati telefonici e traffici di celle, della visione di immagini di videosorveglianza e delle evidenze scientifiche genetiche e papillari.
Sono attualmente in corso perquisizioni nella provincia di Trapani, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia” dell’Arma dei Carabinieri e dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato.
Articolo pubblicato il giorno 13 Febbraio 2024 - 09:26