Il vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha ribadito la sua dura presa di posizione contro la legge sull’autonomia differenziata.
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In una lunga riflessione, il presule ha affermato che la proposta di autonomia differenziata è “una volontà egoistica dei ricchi e dei territori ricchi, un progetto perverso di divisione dell’Italia”.
Secondo don Battaglia, la parola “differenziata” significa che l’autonomia non è uguale per tutte le regioni, ma si differenzia tra quelle forti, che con l’autonomia diventeranno più forti, e quelle deboli, che paradossalmente diventeranno più deboli.
Il vescovo di Napoli ha inoltre sottolineato che la decisione del Senato di approvare la legge sull’autonomia differenziata è grave perché avviene “quando due debolezze si intrecciano pericolosamente, quella della politica e quella del Meridione”.
“Basta questo per accendere le menti più attente e i cuori più sensibili”, ha affermato don Battaglia. “E per comprendere meglio che quella parola, accompagnata dal più breve articolo, incomprensibile per la povera gente, i Lep (anche questo a coprire la furbizia dei potenti), risulterà ingannevole anche quando lo Stato, che non ha più soldi, trovasse i tanti miliardi che servirebbero per attuarli”.
Don Battaglia ha concluso la sua riflessione con un’esortazione: “Che il Vangelo e la Costituzione, in questo tempo complesso e difficile, che chiede la generosità e l’impegno politico di tutti, ci tolgano il sonno, divengano un peso sulla nostra coscienza, fino a quando ogni riforma e ogni legge, anche la più piccola, non sia orientata al bene di tutti, iniziando dai più fragili”.
La posizione del vescovo di Napoli è condivisa da molti osservatori, che ritengono che la legge sull’autonomia differenziata sia una proposta ingiusta e pericolosa.
Innanzitutto, la proposta è ingiusta perché crea una disparità di trattamento tra le regioni italiane. Le regioni più ricche, infatti, otterranno maggiori poteri e risorse, mentre le regioni più povere rimarranno indietro.
In secondo luogo, la proposta è pericolosa perché rischia di aumentare le divisioni all’interno dell’Italia. Una Italia divisa è un’Italia più debole, meno competitiva e meno unita.
È necessario un ripensamento della proposta di autonomia differenziata, in modo che sia una proposta equa e inclusiva, che non crei divisioni all’interno del Paese.
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