“Nelle ultime ore è stato reso pubblico il piano di dimensionamento predisposto dalla Regione Campania.
L’esecutivo regionale della nostra organizzazione, riunitosi ieri, ha esaminato attentamente le decisioni dell’amministrazione regionale, evidenziando significative criticità su alcune scelte che sono state giudicate inadeguate, se non addirittura penalizzanti per determinate aree.
In alcuni casi, ci troviamo di fronte a fusioni inaspettate di cui non si era mai discusso, o comunità disaggregate e ricomposte su territori eterogenei, comportando la perdita della loro identità. Al fine di favorire alcuni, sembra che non si sia tenuto conto del disagio di molti altri.” Così si esprime la Uil Scuola Campania in una nota.
“Attualmente, il piano presentato dalla Regione Campania non convince la nostra organizzazione. – prosegue la nota – Confidiamo in una revisione del piano che tenga conto delle comunità maggiormente penalizzate, al fine di proteggere gli studenti, le famiglie e i lavoratori.
I territori più svantaggiati, o quelli interni e meno popolosi, saranno quelli a pagare il prezzo più alto, nonostante avrebbero avuto bisogno di un maggiore sostegno a causa della loro fragilità.
Sosteniamo da tempo che una politica scolastica seria dovrebbe sfruttare il calo demografico per reinvestire le risorse liberate, oltre che per mantenere l’istituzione scolastica nelle aree periferiche, anche per ridurre progressivamente le classi sovraffollate e contrastare la dispersione scolastica.”
“Spesso la parola ‘dimensionamento’ è sinonimo di ‘ridimensionamento’ su tutti i livelli, sia nazionale che regionale. La Uil Scuola Campania ha manifestato ripetutamente la sua posizione su questo tema.
In questi mesi, abbiamo ascoltato intere comunità scolastiche cercando di comprendere quale fosse la soluzione meno dannosa, consapevoli che il dimensionamento, a prescindere da come viene presentato, comporta la chiusura di sedi, la riduzione dei punti di erogazione del servizio, il taglio di posti di lavoro e la creazione di disagi per gli studenti e le loro famiglie.”
“La questione dei tagli è una pratica consolidata che coinvolge governi di diverse fazioni politiche. Tutti i politici in campagna elettorale pongono la scuola al centro dei loro programmi, sostenendo che sia fondamentale per la crescita e lo sviluppo socioeconomico del Paese.
Tuttavia, una volta al governo, spesso prendono decisioni che proteggono interessi specifici. La verità è che, alla fine, a pagarne le conseguenze sono sempre e solo le comunità scolastiche” – conclude la Uil Scuola Campania.
Articolo pubblicato il giorno 10 Gennaio 2024 - 20:04