Torre Annunziata.Due giovani calciatori, entrambi 21enni ed ex della squadra di serie C del Benevento, sono stati arrestati e posti ai domiciliari dopo essere stati sorpresi in strada mentre picchiavano un loro conoscente, un 19enne presumibilmente legato al clan Gionta.
La violenta aggressione, scaturita da motivi futili, ha coinvolto anche i carabinieri intervenuti durante un controllo notturno.
I due calciatori, Emanuele Agnello, trequartista che ha debuttato in serie B con il Benevento, e che nei giorni scorsi è stato ceduto al Locri in serie D e Francesco Perlingieri, terzino destro con esperienze in serie C con la Paganese, sono stati arrestati per aggressione al giovane e resistenza a pubblico ufficiale. Nonostante l’intervento dei carabinieri, i due avrebbero continuato l’aggressione, colpendo anche gli agenti.
Dopo l’arresto, Agnello ha visto rescisso il suo contratto con il Benevento, mentre Perlingieri era già svincolato dallo scorso novembre. Entrambi sono finiti agli arresti domiciliari.
Entrambi i giocatori, originari di Scafati e cresciuti nel settore giovanile del Benevento, avevano avuto qualche esperienza tra i professionisti, ma quest’anno erano ai margini della prima squadra. Le indagini dei carabinieri- come anticipa Il Mattino- cercano di comprendere il motivo dell’aggressione al 19enne, che è stato curato al pronto soccorso e giudicato guaribile in pochi giorni.
Emanuele Agnello è il nipote di Alfonso condannato per legami con il clan Gionta
Le storie personali dei due calciatori sono legate al quartiere di Torre Annunziata, dove sono stati sorpresi in strada. In particolare, Agnello ha un cognome che pesa nella zona, avendo lo zio Alfonso Agnello sospettato inizialmente dell’omicidio del cronista Giancarlo Siani nel 1985, anche se in seguito è stato scagionato da quell’accusa ma condannato per altri omicidi legati alla camorra.
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Articolo pubblicato il giorno 22 Gennaio 2024 - 06:43