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Stato di agitazione presso lo Stir di Tufino

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Il prorogarsi dello stato di agitazione da parte dei dipendenti Sapna che non consentono lo sversamento dei rifiuti nello stir di Tufino, sta creando notevoli disagi ai comuni dellโ€™Ato Na3 che si trovano a dover fronteggiare quella che potrebbe diventare una vera e propria emergenza.

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I Sindaci dellโ€™Ato Na3 condannano le forme di protesta che travalicano le legittime prerogative sindacali e che risultano irrispettose nei confronti dei cittadini, in quanto generano problemi di ordine igienico sanitario, stante lโ€™impossibilitร  di raccogliere anche le altre frazioni giร  conferite. Una situazione che, proprio in virtรน di tali rischi, รจ stata rappresentata anche alla Prefettura.

Non si condividono le motivazioni addotte dalle sigle sindacali che contrastano in maniera evidente con il dettato normativo di riferimento, ipotizzando tra lโ€™altro possibili ripercussioni rispetto ai livelli occupazionali che sono assolutamente prive di fondamento.

La volontร  dei sindaci รจ infatti quella della valorizzazione ed espansione del settore, anche in relazione allโ€™entrata in esercizio degli altri impianti a servizio degli Ato che sono in costruzione.

Non รจ intenzione dei 59 comuni afferenti lโ€™Ato spacchettare lโ€™attuale perimetro di competenza delle ex societร  provinciali, ma nel legittimo esercizio della podestร  decisionale – cosรฌ come declinata dalla legge – ha valutato e approvato un modello gestionale che garantisce il controllo pubblico prevalente per un segmento del servizio integrato assolutamente strategico.

Come stabilito in delibera si attiverร  un percorso di confronto con gli altri due Ato afferenti la provincia di Napoli per verificare le possibilitร  di condividere un percorso unitario.

Gli Ato hanno tentato nel recente passato di acquisire le quote di Sapna, attuale gestore del servizio di proprietร  della Cittร  Metropolitana di Napoli, ma prima la Corte Dei Conti e poi lโ€™AGCM (Autoritร  Garante della Concorrenza e del Mercato) hanno pesantemente criticato lโ€™acquisizione ponendo lโ€™accento sulla incerta sostenibilitร  economico patrimoniale della societร  e aprendo addirittura un procedimento per valutare le eventuali responsabilitร  erariali sulle procedure adottate.

Elementi che con lโ€™entrata in vigore del d.lgs 201/2022, il quale prevede che possano essere solo i comuni a detenere partecipazioni in societร  pubbliche e non piรน gli Ato, hanno determinato una scelta di responsabilitร  che prevede comunque una newco a prevalente controllo e capitale pubblico.

I componenti del Consiglio dโ€™Ambito sono disponibili a confrontarsi con le sigle sindacali, al fine di chiarire le legittime posizioni assunte con le delibere contestate, le quali – va fermamente chiarito – non possono essere oggetto di quelle che appaiono indebite e non dovute, ingerenze.


Articolo pubblicato il giorno 19 Gennaio 2024 - 19:55


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