Vi sono anche i congiunti del boss Ciro Marigliano, capo clan della zona delle Case Nuove e legato al clan Mazzarella tra quattro fermati nella giornata di ieri dalla squadra mobile di napoli mentre tenevano un summit armati in un appartamento di via Nuova Poggioreale.
In carcere sono finiti Gennaro Leone, Giuseppe Marigliano, Angelo Esposito, Ortega Jennsi Ovalle. Sono tutti sono accusati di porto di arma da fuoco aggravato dalla finalità mafiosa. Altri due congiunti dei Marigliano e una ottava persona sono stati rilasciati dopo essere stati fermati perché al momento dell’irruzione della polizia si trovavano in un’altra stanza.
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Mentre a confabulare attorno a una tavolo nel salone della casa vi erano quattro persone e su un tavolo lì vicino c’era una pistola cal. 9×21, carica e pronta all’uso, con matricola abrasa.
Gli investigatori della squadra mobile di Napoli ritengono che i quattro siano tra gli autori o quantomeno tra i mandanti del clamorosa sparatoria dell’altro pomeriggio in corso Arnaldo Lucci, angolo via Toscano dove sono stati esplosi ben 80 proiettili da più armi e anche da un revolver contro un ragazzo di 18 anni.
Nicola Giuseppe Moffa, da qualche settimana diciottenne, è rimasto ferito a una gamba mentre nella sparatoria e una donna di sessantotto anni, A. V., è stata colpita per errore a un gluteo.
Dalle indagini è emerso che Nicola Giuseppe Moffa , originario dei Quartieri Spagnoli, fosse il bersaglio dell’agguato e che sia miracolosamente sfuggito sol perchè veloce a trovare riparo dietro alle auto.
L’obiettivo dell’agguato era Nicola Giuseppe Moffa
I fermati dalla polizia nel blitz saranno tutti sottoposto all’esame dello stube mentre la pistola ritrovata è stata inviata alla sezione scientifica per stabilire se sia stata utilizzata di recente e forse anche l’altro pomeriggio.
Ora resta da stabilire perchè il diciottenne sia entrato nel mirino dei componenti del clan Marigliano che controllano gli affari illeciti alle Case Nuove.
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Articolo pubblicato il giorno 19 Gennaio 2024 - 08:44