Una presa di coscienza, al termine di una relazione che non è andata come si sperava. Quando in mano restano soltanto pugni di sabbia e parole non dette.
Riparte da qui il progetto musicale di Sonoimperfetto, cantautore campano che è tornato sulle piattaforme di streaming con “Mi sento scemo”, il suo nuovo singolo scritto spalla a spalla con l’autrice Eleonora Toscani e rilasciato in collaborazione con la label discografica Gotham Dischi.
La traccia è stata presentata alla commissione selezionatrice dell’edizione 2023 di Sanremo Giovani. Pur senza rientrane nella shortlist degli aspiranti “Big” del Festival della Canzone Italiana, a “Mi sento scemo” è affidato comunque il compito di riportare in cuffia la musica del cantautore, il cui vero nome è Gerardo Giarletta, e di sottolineare un sodalizio artistico, quello con la Gotham Dischi, che si spera possa essere duraturo e ricco di soddisfazioni.
“Racconta la storia di una persona che ha perso qualcuno di veramente speciale e ora si trova a rimuginare su quella perdita – spiega Sonoimperfetto -. La canzone parla di quanto fosse importante quella persona e del desiderio ardente di riaverla nella propria vita. Con una melodia coinvolgente e parole che toccano profondamente, spero che “Mi sento scemo” possa far riflettere sulle relazioni passate e sui sentimenti universali legati all’amore e alla perdita”.
Ad una manciata di mesi di distanza da “Luna”, secondo brano del percorso artistico intrapreso da Giarletta sotto il nuovo pseudonimo, l’artista riaccende i motori e si rimette in marcia per portare alle persone la sua musica e le sue parole, fatte di vita ed emozioni semplici, ma che allo stesso tempo sanno trovare il modo di giungere a destinazione, nei cuori e delle orecchie dei suoi ascoltatori.
NOTE BIOGRAFICHE
Mi chiamo Gerardo Giarletta, in arte Sonoimperfetto e vengo dalla provincia di Salerno. Nella vita pratico una passione che per me è diventata un’esigenza, un bisogno che si è trasformato con il tempo in una cura personale. Sono un cantautore emergente, e scrivere è l’unica cosa che mi rende libero. Mi fa star bene perché riesco a raccontarmi e raccontare tutto quello che sento dentro, vedo e ascolto. Scrivere per me significa soprattutto mettersi a nudo e spesso spogliarsi diventa liberatorio.
Non si tratta di scrivere solo di sé, si tratta di esprimere concetti in cui tutti possano specchiarsi. Scrivere diventa spogliarsi di quei panni che chiunque può indossare. Il mio compito? Cercare di arrivare a più cuori possibili, ecco perché nelle mie canzoni uso un linguaggio semplice, proprio perché penso che con la semplicità delle parole con la giusta melodia, possa arrivare di più al cuore di tante persone e ne sto avendo la dimostrazione. Di questo ne sono davvero felice e orgoglioso.
Perché ho scelto questo nome d’arte, questa parola? Perché ho capito che con il tempo la perfezione è solo un miraggio, un’illusione, un qualcosa impossibile da raggiungere. L’imperfezione per me equivale alla bellezza e la puoi toccare con mano, la puoi sentire, vedere, ascoltare. Imperfezione per me è sinonimo di semplicità, essere se stessi nel bene e nel male senza indossare maschere e filtri di Instagram.
Non ho deciso di essere imperfetto, io “sonoimperfetto”.
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