Le forze armate di Colombia ed Ecuador hanno reso noto di aver effettuato il sequestro di due semi sommergibili nelle rispettive acque territoriali, entrambi trasportanti quasi quattro tonnellate di cocaina, secondo quanto riportato dai media locali.
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Il primo sequestro è avvenuto sabato, quando le autorità ecuadoriane hanno intercettato un sottomarino lungo 15 metri situato a circa 60 km dalla costa della provincia di Esmeraldas (nord). A bordo del sottomarino sono stati rinvenuti 161 grandi pacchi avvolti in sacchi di iuta contenenti 3,2 tonnellate di cocaina, il cui valore si stima essere di circa 50 milioni di dollari.
Ieri, la Marina militare colombiana ha annunciato il sequestro del “primo semi sommergibile dell’anno” nel Paese. Anche in questo caso si è trattato di un sottomarino lungo 15 metri, intercettato nelle acque dell’Oceano Pacifico, vicino al porto di Buenaventura, con a bordo un carico di 795 chili di cocaina. I tre membri dell’equipaggio sono stati arrestati. Questi episodi mettono in luce la portata e il modus operandi che i narcotrafficanti impiegano per trasportare la droga verso gli Stati Uniti e l’Europa.
Nelle scorse settimane nell’inchiesta che ha portato in carcere 29 trafficanti di droga di due gruppi di narcos legati ai più grandi trafficanti della storia criminale italiana ovvero Raffaele Imperiale e Bruno Carbone. E dalla lettura delle oltre 360 pagine dell’ordinanza cautelare dell’operazione “Champions League” firmata dal gip Maria Laura Ciollaro è emerso come i clan erano a conoscenza già da qualche anno dell’utilizzo di sommergibile per trasportare droga da Panama via mare.
In un’intercettazione captata a Bari: un albanese in rapporti con i napoletani si confronta con un connazionale sulle modalità di trasporto della droga e dei rischi a cui sono esposti: sostengono che i container offrono maggiore sicurezza ma solo “sotto acqua (la sicurezza) è 100%”, anche se “ci sta solo da Panama”, dicono. Per gli investigatori è una conferma che ormai ai mezzi tradizionali si sta affiancando il sommergibile.
E ora il sequestro di ben due sommergibile sono solo la conferma ulteriore di come i narcos utilizzino appunto i sommergibili.
La droga era destinata ai mercati europei e degli Stati Uniti
Un portavoce della marina colombiana ha detto che il paese sudamericano ha intercettato il suo primo sottomarino narcos dell’anno, mentre i trafficanti di droga nel paese producono quantità record di cocaina destinata in Europa e Stati Uniti.
Il sommergibile è stato intercettato sabato mattina al largo della costa pacifica della Colombia, ha detto il capitano Wilmer Roa. L’imbarcazione fatta in casa, lunga 15 metri, trasportava quasi 800 chili di cocaina in piccoli pacchi delle dimensioni di mattoni su cui erano stampati scorpioni o bandiere messicane.
“In realtà si è trattato di un piccolo sequestro”, ha detto Roa. “Abbiamo catturato sottomarini con quasi 3.500 chili” di droga. Roa ha detto che l’anno scorso la marina colombiana ha catturato 10 sottomarini narcotici.
Lo scorso anno la marina colombina ha sequestrato ben 10 sottomarini che trasportavano narcotici
Il governo colombiano ha lottato per limitare la produzione di cocaina negli ultimi anni, mentre i gruppi ribelli e le bande di trafficanti di droga prendono il controllo del territorio che è stato abbandonato dai guerriglieri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia in seguito all’accordo di pace del gruppo con il governo del 2016.
Secondo l’ufficio delle Nazioni Unite per la droga e il crimine, l’area coltivata a cespugli di coca in Colombia ha raggiunto il massimo storico di 230.000 ettari nel 2022, con anche la produzione potenziale di cocaina è in aumento a 1.700 tonnellate, con un aumento del 24% rispetto all’anno precedente.
Ma mentre la produzione di cocaina aumenta in Colombia, l’Ecuador sta diventando una via popolare per il contrabbando della droga. Sabato, le autorità dell’Ecuador hanno annunciato di aver sequestrato anche un sottomarino trasportava 3,2 tonnellate di cocaina.
Il sottomarino è stato catturato grazie alle informazioni fornite dalla marina colombiana. Roa ha spiegato che i trafficanti di droga utilizzano gli scafi dei motoscafi per costruire i sommergibili e li adattano in modo che possano viaggiare leggermente sotto la superficie del mare. “Alcune persone muoiono all’interno di queste macchine, perché subiscono guasti meccanici o hanno condotti molto piccoli per far entrare l’aria fresca,” ha detto.
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Articolo pubblicato il giorno 24 Gennaio 2024 - 21:45