Smantellato il sistema di piazze di spaccio itineranti al Rione Sanità: 12 persone sono finite in carcere mentre per una tredicesima è scattata la misura dell’obbligo di presentazione alla p.g. L’operazione, su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, è stata portata a termine dalla Squadra Mobile di Napoli, con l’ausilio del Commissariato di P.S. Arenella.
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Gli arrestati sono tutti accusati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione a fini di spaccio di stupefacenti.
Il provvedimento cautelare compendia gli esiti di una indagine condotta tra il 2020 e il 2022 che ha documentato l’esistenza e l’operatività, nel centrale quartiere della Sanità, di un sodalizio criminale dedito all’approvvigionamento e alla vendita al dettaglio di ingenti quantitativi di hashish e marijuana.
Le indagini hanno documentato come la compagine in questione fosse in grado di assicurare ai propri clienti forniture di sostanze stupefacenti senza soluzione di continuità, grazie ad un consolidato sistema di piazze di spaccio “itineranti”.
Ordini via telefono e consegne a domicilio
Questo peculiare modus operandi prevede che alcuni sodali ricevano telefonicamente l’ordinativo dal cliente di turno e, concordati luogo e ora per la consegna dello stupefacente, trasmettano l’ordine ai vari pusher al servizio dell’organizzazione, affinché perfezionino la cessione.
Le attività investigative hanno consentito di appurare come l’organizzazione non avesse ridotto la sua attività delittuosa neanche durante le misure restrittive derivanti dal dilagare della pandemia da Covid-19: la stessa, infatti, poteva contare su una nutrita schiera di pusher, appoggi “volanti” e custodi dello stupefacente in tutto il quartiere Sanità.
Il capo dell’organizzazione forniva anche cocaina ai clienti più esigenti
Ulteriore punto di forza del sodalizio era costituito dalla capacità di far fronte, all’occorrenza, anche alle eventuali richieste di cocaina dei propri clienti, grazie al “mutuo soccorso” garantito da un’autonoma piazza di spaccio facente capo a uno degli indagati.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, sono stati sequestrati, ad alcuni degli esponenti del sodalizio criminale, beni mobili e immobili, tra i quali due autorimesse, 54.000 euro in contanti, oltre a numerosi rapporti bancari.
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Articolo pubblicato il giorno 16 Gennaio 2024 - 12:14