In attesa dell’autopsia per poter svolgere i funerali e degli esiti dell’inchiesta per chiarire le cause della morte del rider 50enne Raffaele “Lello” Acampora, di 50 anni, investito da un treno della Circumvesuviana mentre attraversava i binari a bordo del suo scooter, tra Boscoreale e Scafati, a cavallo tra le province di Napoli e Salerno, si continua a discutere sulla pericolosità di quel passaggio a livello senza sbarre dove già si sono verificate altre tragedie.
L’Eav si difende sostenendo che l’impianto acustico di allarme e quello luminoso era perfettamente funzionanti ma in molti sostengono che essendo una strada di periferia.
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La morte di Lello Acampora ha lasciato la famiglia e l’intera comunità in lutto. Raffaele era un rider che lavorava duramente per mantenere la sua famiglia, composta dalla moglie Nunzia e dalle loro due figlie. Era descritto come una persona gentile ed educata, e aveva una grande passione per la Juventus, la sua squadra del cuore.
Una delle figlie del rider ha pubblicato un commovente addio su Facebook, esprimendo tutto il dolore per la perdita del padre e il desiderio di poterlo incontrare nuovamente in futuro.
“Non ci credo ancora, speravo tanto che questa orrenda notizia fosse stato un errore, uno sbaglio.Non può essere vero, non è vero che non esisti più, non è vero che non ci sei più con noi, non è vero che non ci sarai più, non è vero che non ci sarai il giorno della mia laurea, non è vero che non ci sarai al mio matrimonio, non è vero che non conoscerai i miei figli e che loro non conosceranno te..!Non doveva succedere… stavi lavorando come ogni giorno, ininterrottamente e avevi ancora tanta forza di andare avanti, ma è bastato poco per farti perdere questa forza.
Non volevo che succedesse questo, soprattutto ora che mi trovo lontano e sto per tornare a casa dalla nostra famiglia, non vi vedevo da una settimana e sto male.Fa male non averti potuto più vedere e tornare a casa senza di te. Spero che un giorno ci incontreremo di nuovo e poterti abbracciare come non ho mai fatto prima!Ti voglio bene papà”.
La sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale, ha espresso le condoglianze della comunità alla famiglia di Raffaele e ha richiesto che siano affrontate le criticità legate ai passaggi a livello, per prevenire futuri incidenti simili.
Due anni fa Lello Acampora aveva espresso tutto il suo dolore e tutto il suo disappunto per la morte di un collega rider investito in scooter mentre lavorava.
“A che cosa sto pensando…??? Sto pensando che due sere fa un nostro concittadino lavorando ci ha rimesso la vita in un incidente stradale tra Angri e Sant’Antonio Abate, questo è successo solo venerdì sera alle ore 23 circa, era un mio collega di lavoro, un’amico, una persona molto sensibile, disponibile,un gra lavoratore abita in via Santa Maria la Carità, forse martedì mattina ci saranno il funerale ma io se fossi la sua famiglia sposterei il funerale in un’altro paese.
La dov’è veramente hanno sentito il dolore di questa crudele tragedia ho visto persone piangere l’altra sera siamo stati fino alle 5 del mattino per capire che era successo il nostro caro amico Pino Cannavacciuolo purtroppo non c’è più, questo paese non merita la celebrazione del funerale di Peppe, sono due giorni ormai ma non ho visto nessuna citazione da parte dei miei concittadini compreso chi oggi governa questo paese.
Ringrazio il sindaco di Angri che ha espresso sulla pagina istituzionale il proprio cordoglio alla famiglia Cannavacciuolo…è una delusione che al nostro paese non se ne è proprio parlato….ciao Peppe avrai sempre un posto speciale nel mio cuore e nel cuore di tutti i colleghi rider che tutti i giorni danno l’anima per questo lavoro…addio Peppino che la terra ti sarà lieve”.
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