In un’intervista a Che tempo che fa, Papa Francesco ha espresso il suo dolore per le guerre nel mondo, la sua preoccupazione per il dramma dei migranti e la sua paura per l’escalation bellica.
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“C’è un’apparente autodistruzione, è difficile fare la pace, non so perché”, ha affermato il Papa, ricordando di non smettere di aggrapparsi alla speranza. “Siamo noi a fabbricare delle delusioni, tante, criminali”, continua raccontando che tutti i giorni telefona alla parrocchia di Gaza.
“Quanti arabi morti e quanti israeliani morti, due popoli chiamati a essere fratelli, che si distruggono l’un l’altro. Questa è la guerra: distruggere!“. Ma come mai non si può fare la pace? “Dietro le guerre, diciamolo, con un po’ di vergogna, c’è il commercio delle armi”, “tante volte le guerre si continuano, si fanno più ampie, per vendere le armi o per provare armi nuove. La gente che muore è il prezzo che si paga”.
La guerra toglie il futuro e il sorriso dei bambini e questo “è criminale”, aggiunge, ribadendo che proprio i bambini “sono i grandi sfruttati, i grandi scartati”. A giugno, annuncia, si farà un nuovo incontro mondiale dei bambini “per cercare di attirare l’attenzione sul fatto che i bambini sono il futuro”.
Non poteva mancare la domanda sulle benedizioni alle coppie gay, decisione che ha suscitato non poche polemiche. “Delle volte le decisioni non sono accettate, ma la maggior parte delle volte, quando non si accettano, è perché non si conosce”, ha detto il Papa. “Il Signore benedice tutti, tutti, tutti”, ma poi le persone “devono entrare in colloquio con la benedizione del Signore e vedere cosa è la strada che il Signore gli propone. Ma noi dobbiamo prendere per mano e aiutarli ad andare in quella strada, non condannarli dall’inizio”, sottolinea ricordando il “lavoro pastorale della Chiesa” e le raccomandazioni ai confessori: “perdonate tutto e trattate la gente con bontà”.
In 54 anni di prete “ho negato soltanto una sola volta il perdono, per la ipocrisia della persona”, ammette sottolineando che la riforma più urgente è quella “dei cuori, per tutti i cristiani”.
“C’è tanta crudeltà”, ha detto il Papa parlando del dramma dei migranti. “Sono trattati tante volte come cose, penso alla tragedia di Cutro, lì davanti, annegati. Ognuno ha il diritto di rimanere a casa o di migrare”.
Poi la paura più grande, “questa escalation bellica”, ha detto il Papa. “Uno si domanda come finirà, con le armi atomiche adesso che distruggono tutto, come finiremo, come l’arca di Noè? Questo mi fa paura, la capacità di autodistruzione che oggi ha l’umanità”.
E la cosa che fa sorridere il Papa? “La tenerezza dei bambini” e “poi i nonni, sono i miei coetanei, mi piace parlare con i nonni, hanno saggezza”. Alla fine: “Vi chiedo di pregare per me, perché io vada sempre avanti, perché io non fallisca nel mio dovere. Ma per favore, pregate a favore, non contro, grazie!”.
L’intervista di Papa Francesco a Che tempo che fa è stata un’occasione importante per ascoltare le sue parole sulle sfide che l’umanità sta affrontando oggi. Il Papa ha espresso il suo dolore per le guerre, la sua preoccupazione per il dramma dei migranti e la sua paura per l’escalation bellica. Ha anche sottolineato l’importanza della speranza, della misericordia e della preghiera.
Le parole del Papa sono un invito a tutti noi a riflettere su questi temi e a impegnarci per un mondo più giusto e fraterno.
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