Sono 19 le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Nola nell’ambito dell’inchiesta che stamattina ha portato all’arresto di Nello Donnarumma, sindaco di Palma Campania iscritto a Fratelli d’Italia, finito ai domiciliari.
I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip del tribunale di Nola su richiesta della Procura nolana, con le ipotesi di reato contestate a vario titolo agli indagati di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico, depistaggio e subappalto non autorizzato.
Oltre al sindaco, Donnarumma, esponente di Fratelli d’Italia, ai domiciliari è finito anche l’ingegnere Salvatore Felice Raia, responsabile del IV e V settore del Comune di Palma Campania. Sottoposti al divieto di dimora a Palma Campania l’architetto Monica Ventura, rup che si sarebbe occupata di un affidamento, Nicola Borrelli, rappresentante di una catena di supermercati, e Luigia Barone, dipendente di una.società che avrebbe ottenuto un appalto.
Misura cautelare del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di un anno per gli imprenditori Antonio Nunziata, Angelo Miranda e Aniello Sorrentino. Tra le accuse mosse nei confronti del sindaco Donnarumma ci sarebbe anche la “gestione personalistica” del Comune di Palma Campania, con alcuni affidamenti diretti a ditte di imprenditori favoriti rispetto ad altri.
Nel corso delle indagini, i carabinieri avevano sequestrato il telefonino del sindaco, sul quale la Procura di Nola aveva eseguito una perizia tecnica.
Il gip: “Da Donnarumma gestione personalistica dell’ente”
Per il gip di Nola, Teresa Valentino, il materiale acquisito durante le indagini e raccolte nelle oltre 450 pagine dell’ordinanza cautelare “documenta di come il Donnarumma abbia assunto una gestione fortemente personalistica della cosa pubblica, orientando le decisioni, dei propri dirigenti, non sempre nell’interesse della collettivita’ ma piuttosto nell’interesse dei privati”.
E la lista dei servizi e dei lavori ‘sospetti’ finiti nel ‘sistema” e’ lunga. C’e’ la gestione dei social media, per pubblicizzare le attivita’ del Comune, con 5 mila euro; la gestione di un chiosco-bar in piazza la cui concessione sarebbe stata ‘addomesticata’ in cambio di 20 mila euro; il servizio di assistenza alla mensa scolastica per 34 mila euro; i lavori di manutenzione delle aree verdi e dei viali comunali; i lavori di adeguamento energetico in una scuola; i lavori di miglioramento della viabilita’ urbana per 190 mila euro.
ELENCO DEGLI INDAGATI
1) Barone Luigia, 46 anni, San Giuseppe Vesuviano
2) Biondi Giulio, 66 anni, san Nicola la Strada
3) Borrelli Nicola, 59 anni, Sorrento
4) De Nicola Domenico, 47 anni, Palma Campania
5) De Lucia Carlo, 54 anni, Albanella
6) Donnarumma Aniello, 39 anni, Palma Campania
7) Festino Pasquale 50 anni, Terzigno
8) Greco Carmine, 61 anni Pagani
9) Guadagno Emilio, 51 anni Scafati
10) Miranda Angelo, 62 anni San Giuseppe Vesuviano
11) Nunziata Antonio, 48 anni San Giuseppe Vesuviano
12) Nunziata Fabrizio, 36 anni San Giuseppe Vesuviano
13) Piccolo Vincenzo, 45 anni Cercola
14) Pignataro Alfonso, 39 anni, San Marzano sul Sarno
15) Raia Salvatore Felice, 38 anni Palma Campania
16) Salvia Francesca, 42 anni Ottaviano
17) Sorrentino Aniello, 46 anni Palma Campania
18) Sorrentino Pasquale, 47 anni Palma Campania
19) Ventura Monica, 50 anni, Napoli
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Articolo pubblicato il giorno 9 Gennaio 2024 - 20:05