Le interdittive antimafia stanno registrando un aumento dopo la diminuzione riscontrata nel 2022.
Nel corso dell’anno appena trascorso, i provvedimenti emessi dai prefetti per bloccare i legami delle imprese sospettate di essere coinvolte con la criminalità organizzata sono stati 2.007, in netto incremento rispetto ai 1.495 dell’anno precedente, corrispondente a un aumento del 34,2% e del 30,2% rispetto al 2019.
Questi dati provengono dal ministero dell’Interno, in procinto di essere pubblicati, e sono stati anticipati dal Sole 24 Ore.
In particolare, si evidenzia un aumento del 32,5% nelle comunicazioni interdittive antimafia e del 36,3% nelle informazioni interdittive. Queste ultime rappresentano una valutazione discrezionale del rischio di infiltrazione effettuata dalla prefettura, focalizzata sulle imprese considerate in pericolo di condizionamento al di là dei loro rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Il Sud Italia conferma di essere la macroarea maggiormente coinvolta nelle misure di contrasto alle imprese sospette. In testa alla classifica delle regioni si colloca la Campania, con 490 interdittive (279 comunicazioni e 211 informazioni), evidenziando un aumento del 47% rispetto al 2022.
Napoli risulta essere particolarmente rilevante, detenendo il primato con 351 provvedimenti, quadruplicati rispetto ai 87 dell’anno precedente. La Sicilia segue con un totale di 390 interdittive.
Nella zona settentrionale, l’Emilia-Romagna si conferma come la regione con il maggior numero di interdittive, influenzata anche dalla sorveglianza legata agli appalti per la ricostruzione.
Articolo pubblicato il giorno 13 Gennaio 2024 - 09:55 / di Cronache della Campania