È di ieri l’altro la rivolta scoppiata nel carcere di Santa Maria Capua Vetere laddove un gruppo di ristretti facinorosi non sono rientrati nelle loro camere di pernottamento appropriandosi del reparto Volturno e sfasciando beni dell’Amministrazione Penitenziaria, il tutto per un mancato permesso per lutto ad un detenuto da parte del Magistrato di Sorveglianza, permesso rischioso visti i retroscena criminali.
Per il segretario generale AS.P.PE-CON.SI.PE Claudio Marcangeli, “purtroppo nonostante i tanti progetti trattamentali messi in campo per i detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, ciò non ha frenato questi ad assumere atteggiamenti violenti ed aggressivi nei confronti dei poliziotti penitenziari sammaritani che, dal 2021 sono oggetto di attacchi e di processi per aver sedato le rivolte dell’epoca ed alcuni di essi ancora sospesi dal servizio”.
Per il segretario regionale Campania CON.SI.PE confederazione sindacati della Polizia Penitenziaria Luigi Castaldo, “purtroppo le carceri campane sono allo sbando, poco personale che non riesce a garantire la sicurezza, molti detenuti psichiatrici ingestibili nei comuni reparti detentivi, promotori di continui eventi critici che mettono a repentaglio la sicurezza di tutti”.
Per i due sindacalisti urge un intervento del Governo finalizzato all’allontanamento dei ristretti psichiatrici presso strutture idonee con trattamenti sanitari appropriati e contestualmente adottare misure alternative premiali per quei ristretti che hanno dimostrato un adattamento al percorso rieducativo in carcere, per i restanti reclusi promotori di rivolte allontanamento dalla vita in comune e chiusura dal regime aperto, visti i gravi rischi che incorre il personale di Polizia Penitenziaria in prima linea non munito di strumentazione idonea alla difesa, a tal proposito sarebbe auspicabile dotare i poliziotti penitenziari del taser per evitare aggressioni e gravi colluttazioni.
“Il CON.SI.PE è vicino al personale di Polizia Penitenziaria sammaritano che in questo particolare periodo storico è messo sotto stress da questi gravi eventi critici e saranno adottate azioni legali per la tutela del benessere del personale coinvolto.Nemo propheta in patria”.
Per Castaldo “non è comprensibile la posizione del Garante dei detenuti Campania dott. Samuele Ciambriello, come sempre c’è scollamento tra ciò che si vuole narrare e la realtà di chi vive il carcere in prima linea, come fatto per il 2021 non sarebbe male divulgare le registrazioni della rivolta di ieri al fine di capire cos’è oggi il carcere.
A tutto ciò mancano figure specializzate in campo: educatore, psicologi, psichiatrici, medici e personale amministrativo idoneo”.
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