L’omicidio dell’ottantenne Mario Palma è stato risolto grazie all’uso di campioni di DNA nella Banca Dati Nazionali. Per la prima volta in Italia, un crimine è stato scoperto in questo modo.
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L’assassino reo confesso è Massimo De Solda, il pronipote della vittima. Il 28enne, legato ai clan del rione Traiano, infatti è stato in passato più volte arrestato per droga e nel gennaio 2017 è stato anche ferito in un agguato al Rione Traiano e quindi il suo Dna era stato inserito nella Banca dati, insieme a decine di migliaia di altri profili provenienti da scene del crimine.
In genere, i profili del Dna raccolti riguardano soggetti interessati da un procedimento penale e da un provvedimento restrittivo della libertà personale disposto dall’autorità giudiziaria.
L’anziano è stato ucciso a coltellate nel suo appartamento a Napoli lo scorso novembre. De Solda, che compirà 28 anni, è accusato di aver inflitto 92 coltellate alla testa, al viso, al collo e al torace del prozio, con 70 dei colpi concentrati sul volto.
Secondo la Procura di Napoli, l’attacco era inteso a sfigurare e infliggere sofferenza a Palma. Le impronte digitali e altre prove sono state trovate sul luogo del delitto. Il profilo genetico estratto è stato inserito nella banca dati del DNA, e ha corrisposto a quello di De Solda, che era già nel sistema.
Questo metodo di identificazione genetica è stato utilizzato per la prima volta in Italia per identificare un presunto assassino.
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Questo.succede quando uno è drokatino, Massimo de solda, il tossicuccio del rione traiano, ultimamente la stava facendo nera.
Questo accade in un quartiere a rischio. Come il rione traiano, dove ci sono problemi legati alla Tossicodipendenza alla vendita e allo spaccio di stupefacenti, spero che lo stato faccia qualcosa.